Primo piano

Il sociologo professione concreta o semplice studioso astratto?

Il Dott. Domenico STRAGAPEDE sociologo ASI (associazione sociologi italiani), specializzato in sociologia dello spazio territoriale, interviene per fare luce sull’importanza di quella che è una figura fin troppo incompresa nello scenario contemporaneo.

L’immaginazione e i luoghi comuni alcune volte fanno brutti scherzi, alcuni si domanderanno in che senso, semplicemente il pensare di avere davanti una figura astratta senza una collocazione definita, in base al tutto e al nulla.

La società a differenza dei tempi passati si è evoluta superando i paradigmi olistici, configurandosi in una struttura complessa e diversa in ogni sua sfaccettatura, e come affermerebbe il paradigma della psicologia della Gelstalt, “la realtà è più della somma delle singole parti”.

Il sociologo nell’occuparsi di quello che genericamente definiamo mutamento sociale partecipa in prima persona nella ricerca della misura più adeguata allo sviluppo del potenziale latente della struttura sociale. La particolarità della complessa intersezione dei valori, fattori, ricchezze tradizionali e l’innesto di tecnologie e tecniche presenti e future costituisce il campo d’azione di questa figura non calcolata o non impiegata ai fini dell’innovazione del tessuto territoriale.

Lo studio e la comprensione settoriale delle aree della sociologia generale, della comunicazione, dei fenomeni politici, della devianza e dello sviluppo territoriale sono le armi a disposizione di un professionista che nasce nella realtà, cresce nella contemporaneità.

In tale ottica il ruolo professionale del sociologo naviga in uno spazio non ideale, ma di idee concrete, adatte a fornire un peso alla costruzione e sostegno della società e comunità.

Le Istituzioni, l’economia, la società civile, l’ambiente fisico-naturale rappresentano tutte variabili di un macro sistema socio-tecnico nel quale si sviluppano dinamiche di scenario, ecco che nella parentesi presente si innesta il sociologo quale figura professionale capace di intercettare, creare e programmare attraverso l’analisi complessa del territorio le variabili in grado di assimilare e adeguare il profilo tecnico della struttura fisica e biologica dello strato sociale.

Il saper interpretare e affermare le dinamiche dei processi economi, del lavoro, dell’ambiente e della sostenibilità (resilienza), sviluppo urbano, del territorio rurale e del walfare community. Il sociologo non è il mai stato un astratto pensatore, ma il tecnico che analizza i dati qualitativi e qualitativi, progetta, programma, interpreta ed esegue comparazioni di scala degli ambienti complessi di sviluppo del potenziale del sistema geo-politico/economico, innovando e sviluppando in un azione congiunta con figure come paesaggisti, architetti, esperti in risorse del patrimonio pubblico, ingegneri civili e industriali, assistenti sociali e funzionari di giustizia il quadro innovativo e di sviluppo del sistema territoriale e comunitario.

Ecco perché con cognizione di causa la professione del sociologo ora più che mai rappresenta lo specchio del presente, in un momento in cui l’economia e la politica, nella loro singolarità hanno esaurito le proprie forze, si necessita di una visione adeguata a quello che io definisco il “pensare con le mani”. Il saper dare concretezza alle esigenze, sogni e aspettative della comunità composta dalla libera propensione dei singoli che si mettono in gioco in un mondo complesso e particolare, pieno di forze difficili da convogliare e indirizzare.

Il sociologo può fare tutto ciò, semplicemente sì.

 

Fulvio Barion-Domenico Stragapede

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