di Wladymiro Wysocki (*)
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone (nella foto), presso l’aula convegni del Senato, a Palazzo Carpegna, ha reso le sue comunicazioni a riguardo ai recenti tragici incidenti sia nel settore dell’agricoltura che nel lavoro in generale. Nell’occasione della sua comunicazione sono state rese note le iniziative in materia di contrasto al lavoro irregolare, sommerso, caporalato.
La seduta si è tenuta nelle prime ore della giornata con i parlamentari componenti la decima Commissione (affari sociali, sanità, lavoro pubblico e provato, previdenza sociale) e la nona Commissione (Lavoro pubblico e privato) della Camera dei Deputati.
Lasciando da subito intendere la massima disponibilità anche a successivi incontri per maggiori chiarimenti o confronti sui vari temi, essendo il mondo del lavoro un argomento complesso e dalle mille sfaccettature, introduce l’esposizione di quanto fino ad oggi il Governo, ma nello specifico il Ministero, ha fatto e sta facendo.
Inevitabile è l’immediato riferimento all’orribile fatto del bracciante di Latina, Satnam Singh, e dello sforzo che il Ministero sta facendo per contrastare con ogni azione tutte le quelle situazioni che vanno in contrasto con la dignità del lavoratore e della persona.
Lotta al contrasto dello sfruttamento della manodopera e di tutte quelle situazioni in cui si evince una mancanza della corretta applicazione della normativa in materia di lavoro e di prevenzione e sicurezza.
Fino ad oggi, continua nella sua esposizione il Ministro, si è sempre lavorato in sinergia con le parti sociali e con tutti gli esperti competenti in materia di lavoro e sicurezza.
Una parentesi anche ai dati, ai numeri in riferimento all’andamento infortunistico mortale del 2023 in calo rispetto agli anni precedenti.
Anche se qui onestamente dobbiamo essere onesti nel riconoscere il periodo pandemico, sebbene siano percentuali valutati in proporzione di occupazione, ma che in questo anno 2024 i dati quotidiani che irrompono nei nostri quotidiani e notiziari ci riportano a una realtà ben diversa.
Pensiamo a questi ultimi giorni, con il drammatico incendio a Matera dove hanno perso la vita due vigili del fuoco di 45 anni nel tentativo di andare a salvare una famiglia. Solo successivamente si verrà a sapere che erano già stati messi in salvo, ma la mancata comunicazione ai due valorosi uomini non li ha messi in salvo e sono stati inghiottiti dalle fiamme cadendo senza vita.
Ultimo, in ordine cronologico, la morte di uomo di 54 anni a Massa Marittima, in provincia di Grosseto, che cade da una altezza di dieci metri in un cantiere edile, e un operaio di 45 anni a Sassari in Sardegna muore a seguito di forte colpo al petto da una chiave inglese.
Ma continua nella sua esposizione il Ministro Calderone, con i dati di confronto del 2019 con 1.239 casi mortali rispetto al 2023 con 1.041.
Dati che non possono rassicurarci della strada intrapresa anche se è ovvia una riduzione ma da rapportare a una serie di contesti e di ripresa del lavoro.
Fa riferimento al decreto lavoro, o meglio del primo maggio, il Decreto 48/2023 nel quale è stata aumentata la platea dei soggetti assicurati nel quale vede i ragazzi studenti di ogni ordine e grado e del corpo docente.
Entra nel quadro delle azioni di attività per il potenziamento del contrasto ai fenomeni irregolari del lavoro, precisando che al momento del Suo insediamento ha dovuto prima affrontare una difficile situazione di perequazione del personale ispettivo.
Con la legge di bilancio del 2023 si è pertanto giunti ad allineare le posizioni di riconoscimenti retributivo del personale ispettivo in linea e nel rispetto dei contratti e con le altre amministrazioni.
Un breve accenno alla legge del PNRR bis, nel quale si prevedono 466 nuove assunzioni mancate di ispettori oltre altre 250 unità ispettive e 50 unità del corpo dei carabinieri del nucleo operativo tutela del lavoro.
Su questi dati, soprattutto dei 50 carabinieri, sono state mosse delle critiche ma il Ministro ha voluto e tenuto precisare che 50 uomini non sono da considerare un numero insufficiente poiché basta 1 carabiniere del nucleo del lavoro e 5 del nucleo territoriale per costituire una squadra di qualità per affrontare una attività ispettiva.
Sottolinea come nei giorni scorsi si sia svolta la più grande azione ispettiva sul territorio nel settore dell’agricoltura impiegano sul campo 1.200 uomini di questi 600 erano ispettori, 600 carabinieri dei quali 300 appartenenti alle stazioni territoriali.
Questo lavoro congiunto è avvenuto nell’arco di una sola giornata.
Altre ne sono in programmazione ma delle quali, ovviamente, non ha voluto dare informazioni e notizie per non agevolare le imprese che potrebbero prendere precauzioni per sfuggire ai controlli.
Altra azione intrapresa dal Ministero è il Decreto Coesione, dove si è puntato di svolgere un lavoro ispettivo in sinergia con tutte le autorità competenti in materia lasciando all’Ispettorato Nazionale del Lavoro la funzione oltre che ispettiva di coordinamento.
Con la legge in conversione del Decreto Agricoltura si è dato spazio all’anticipo delle assunzioni di 514 ispettori divisi in 403 ispettori INSP e 111 ispettori INAIL.
Questo pe dare ancora più respiro e forza alle azioni ispettive sull’intero territorio nazionale che vede degli importantissimi incrementi dal 2022 con 63.571 ispezioni alle 81.436 del 2023 e nei primi mesi del 2024 di 63.000 ispezioni, dato quest’ultimo da aggiornare e verificare nell’assestamento delle banche dati.
Dalle azioni ispettive, riporta il Ministro, che si evincono due fenomeni maggiormente riscontrati quello del lavoro nero, lavoratori ignoti agli archivi della pubblica amministrazione come lavoratori assunti da una data azienda e il fenomeno interpositorio.
Quest’ultimo è una realtà in grande aumento, ovvero la somministrazione illecita e dell’appalto illecito della manodopera.
Pertanto sottolinea la necessità urgente di ripristinare la penalizzazione dell’appalto illecito.
Come supporto e ausilio è stato messo a disposizione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, del Comando Carabinieri tutela del lavoro e Guardia di Finanza, la banca dati dell’ INPS per una maggiore conoscenza e lettura delle informazioni per dare maggiore forza e incisività alle verifiche ispettive e controlli.
Il caporalato è un altro tema affrontato nella necessità immediata al contrasto e alla mappatura delle aziende agricole e della relativa necessità della forza lavoro richiesta che varia in base alla stagionalità e alle coltivazioni e produzioni.
Per questo è stato dato mandato all’ex Prefetto di Latina il compito di Commissario per venire a conoscenza e creare una mappatura degli insediamenti.
Basti pensare che su 37 comuni la richiesta di forza lavoro si aggirava a 10 mila posizioni da verifiche e ricognizioni si è arrivati a 2.700 per attestarsi poi a un dato stabile di 7.000 posizione necessarie.
Questo a sottolineare che se vi fosse già stato un impianto operativo non si sarebbe potuto verificare il caso del bracciante agricolo, Satnam Singh, ma questa carenza ha portato ad illudere il datore di lavoro di potersela cavare perché di fatto era un “fantasma” per gli archivi amministrativi e quindi non riconducibile.
Chiude l’esposizione di questa comunicazione lasciando spazio agli interventi, con la patente a crediti.
Questa è in dirittura di arrivo, si stanno mettendo le ultime definizioni al decreto ministeriale sentiti i suggerimenti dall’ultimo confronto con le relative proposte e pertanto si procederà a una ultima riunione prima di pubblicare il provvedimento che sarà obbligatorio e applicabile come necessario dal primo di ottobre per il settore dei cantieri edili per poi essere pensato, studiato e applicato ad hoc anche per gli altri settori.
A conclusione le attività sembrano molte e di buon auspicio ma ci auguriamo che possano essere veramente efficaci, la preoccupazione che resta è la verifica del rispetto di tutti questi provvedimenti ma ancora di più quanto di questo poi realmente venga messo a terra dagli imprenditori e dalle aziende per una maggiore tutela dei lavoratori nel rispetto del benessere del lavoro sano e sicuro.
Per questo il numero degli ispettori e dei controlli, a livello nazionale, restano sempre pochi e insufficienti a contrastare prontamente gli illeciti e rischiamo di arrivare sempre alla tragedia già accaduta.
*Esperto di sicurezza sul lavoro