Esteri

Iran ed Afghanistan, aperte violazioni dei diritti dell’uomo dei regimi dei talebani e degli ayatollah

 

Almeno 92 persone sono state uccise durante la repressione delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini”, lo afferma la Ong Ihr. Venerdì 41 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza iraniane a Zahedan. L’Ong Iran Human Rights (Ihr), con sede in Norvegia, ha accusato le forze di sicurezza dell’Iran di aver “represso in modo sanguinario” una protesta scoppiata venerdì dopo le preghiere a Zahedan, nella provincia sud-orientale del Sistan-Baluchistan, per le accuse a un capo della polizia della città portuale di Chabahar, sempre nella provincia del Sistan-Baluchistan, di aver violentato una ragazza di 15 anni appartenente alla minoranza sunnita dei Baluch. Almeno 41 persone sono state uccise. L’Iran afferma che cinque membri delle Guardie Rivoluzionarie sono stati uccisi a Zahedan in quello che i media ufficiali hanno descritto come un “incidente terroristico”. Le autorità talebane hanno disperso una manifestazione con un centinaio di donne – soprattutto di etnia hazara – sparando colpi in aria nella città occidentale di Herat, in Afghanistan. Le manifestanti hanno dichiarato di essere state picchiate. “L’istruzione è un nostro diritto, il genocidio è un crimine”, hanno scandito le manifestanti, vestite con hijab e foulard neri, le studentesse sono state fermate dalle forze talebane pesantemente armate. Protestavano contro l’attentato di venerdì a Kabul, che ha ucciso 35 persone e ferito altre 82, la maggior parte ragazze e giovani donne.

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