Politica

Ius scholae, l’Istat ci dice che i ragazzi coinvolti sarebbero 280mila

Al primo gennaio 2020 sono oltre 1 milione i minorenni nati in Italia da genitori stranieri (di seconda generazione in senso stretto), il 22,7% dei quali (oltre 228mila) ha acquisito la cittadinanza italiana. Tra il 2011 e il 2020 quasi 400mila ragazzi stranieri hanno acquisito la cittadinanza per trasmissione dai genitori. Nello stesso periodo si sono registrate oltre 57mila acquisizioni di cittadinanza per elezione da parte di nati in Italia al compimento del diciottesimo anno di età. Considerando i requisiti previsti dalla proposta per lo ius scholae, la platea di aventi diritto è stimabile in circa 280mila ragazzi. Lo evidenzia l’Istat nel Rapporto Annuale specificando che risiede in Lombardia oltre il 25% dei potenzialmente interessati alla variazione della legge.
Gli studenti con background migratorio (stranieri + italiani per acquisizione della cittadinanza) iscritti nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2019/2020 superano il milione. Gli alunni con cittadinanza acquisita sono circa 264mila e rappresentano il 3% degli alunni nelle scuole primarie, il 3,6% nelle scuole secondarie di primo grado e il 3,5% di quelle secondarie di secondo grado.
(Segue). Nel 2021, le famiglie con almeno uno straniero sono 2 milioni e 400mila, il 9,5% del totale. Quasi tre su quattro hanno componenti tutti stranieri mentre è mista poco più di una famiglia su quattro. Più della metà delle famiglie con almeno uno straniero vive nel Nord del Paese, circa un quarto nel Centro e la restante parte nel Mezzogiorno (18,7%). L’11,3% degli alunni stranieri delle scuole secondarie giudica la propria famiglia abbastanza o molto povera. Si colloca nella modalità intermedia “né ricca né povera” l’84,1% degli stranieri e l’86,3% degli italiani. A sentirsi molto o abbastanza ricchi sono invece il 4,5% degli stranieri e il 9,7% degli italiani.
I ragazzi stranieri hanno percepito il peggioramento della situazione economica durante la pandemia più degli italiani, il 39,1% contro il 28,7%.

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