La guerra di Putin

Kaliningrad, la Polonia crea tensioni perché non vuole la pace con Mosca

Kaliningrad o Königsberg? Varsavia mette in discussione la legittimità del Cremlino sull’enclave fondata dai cavalieri teutonici. Una lunga storia resuscitata dal conflitto ucraino.

Su iniziativa dei funzionari del governo polacco, e con il sostegno del ministero dello Sviluppo e della tecnologia, il Comitato per la standardizzazione dei nomi geografici al di fuori della Repubblica di Polonia, ha deciso di depennare la città di Kaliningrad dai documenti ufficiali, dalle segnaletiche e dalle mappe, ribattezzandola Królewiec.  La splendida Königsberg di Emmanuel Kant rasa al suolo dai bombardamenti della Royal Air Force e dall’aviazione sovietica.

 

“Una scelta che mira a contrastare processi di russificazione in Polonia”, sostiene il ministro Waldemar Buda. “Una forma di follia guidata dall’odio per i russi che non ha mai prodotto nulla di buono per loro” replica Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.

L’enclave russa tra Polonia e Lituania, diventa così centro nevralgico di tensioni, esercitazioni militari e quanto rievoca la politica della deterrenza della della Guerra Fredda.

Varsavia non si accontenta di essere ormai il factotum europeo degli USA, ma vuole  che il conflitto russo-ucraino riscriva  il passato per ridisegnare il futuro dell’Occidente che dovrebbe orbitare proprio attorno agli interessi polacchi.

Già nel 2022, Kaliningrad era stata testimone del conflitto muscolare con l’ Occidente con l’esercitazione navale “Baltops 2022”  per assicurare la libertà di navigazione e la sicurezza del Mar Baltico , ormai divenuto un lago atlantico con l’adesione di Finlandia e Svezia alla NATO.

Da qui la decisione del governo lituano di bloccare il trasferimento via terra di merci sottoposte alle sanzioni europee, ( in parte rientrato) e l’annuncio del premier polacco Mateusz Morawiecki della  costruzione di barriere fisiche ed elettroniche lungo il confine per impedire l’accordo di Putin con la Bielorussia con il pretesto di bloccare l’immigrazione che premeva alle frontiere. Un braccio di ferro consumatosi nell’oblast di Kaliningrad di quindicimila chilometri quadrati e con una popolazione di circa un milione di abitanti, l’87% dei quali cittadini russi.

Königsberg, fondata nel 1255 dai cavalieri teutonici crociati della cristianità in terre slave,  era parte della Prussia Orientale del Reich Reich, fino all’arrivo delle truppe sovietiche che la occuparono e la chiamarono  Kaliningrad espellendone 200mila abitanti tedeschi che per lo più finirono della DDR, Così, dopo aver ridotto i tedesky a 20.000 unità, deportarono i tedeschi nei territori della DDR.

Da questo momento in poi, Kaliningrad, mediante i paesi  del Patto di Varsavia con l’URSS, divenne la regione più militarizzata dell’Unione Sovietica con circa 100mila soldati, e bastione militare in mezzo dotato del porto di Baltijsk, il quale  non ghiaccia durante i mesi più freddi dell’anno come gli altri porti del Baltico.

Caduta l’URSS  gli Stati Uniti d’America iniziarono a guardare all’enclave russa con interesse e circospezione. Oggi, quel lembo di terra entra nel conflitto russo-ucraino come contenzioso da risolvere, pericolosamente,  facendo della diplomazia grazie alle pulsioni di Varsavia egemoniche di Varsavia .

Una escalation apparentemente “impossibile, ma non improbabile” dello scontro tra Ovest ed Est, sempre più possibile se Usa ed Occidente continueranno ad investire miliardi sull’esercito Polacco che oggi vanta di esse il secondo in Europa dopo quello di Zelensky. 

GiElle

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.09

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