La guerra di Putin

Kiev, 8mila civili a Sievierdonetsk e 10mila a Lysychansk. Difesa Ucraina: “Costretti al ritiro”. Zelensky: “Torneremo”

Ci sono circa ottomila civili nella Sievierdonetsk in mano ai russi e circa 10mila nella Lysychansk appena occupata. Lo ha detto Serhai Haidai, governatore ucraino di Luhansk, nell’Ucraina orientale. In un aggiornamento sullo stato di Telegram, Haidai ha affermato che “manteniamo le nostre posizioni in una piccola parte della regione di Luhansk in modo che i nostri militari abbiano il tempo di costruire  le difese”. Poi l’ammissione di Kiev: “Dopo le pesanti battaglie per Lysychansk, le forze di difesa dell’Ucraina sono state costrette a lasciare le posizioni e i confini occupati”. Lo annuncia con un post su Facebook lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine. “Di fronte ai molteplici vantaggi delle truppe russe a livello di artiglieria, aviazione, lanciarazzi, munizioni e personale – è la spiegazione della resa di Lysychansk – continuare la difesa della città avrebbe portato alle conseguenze fatali. Per preservare le vite dei difensori ucraini, è stata quindi presa la decisione di ritirarsi”. “Adesso continuiamo la nostra lotta. Purtroppo la volontà d’acciaio e il patriottismo non sono sufficienti per vincere, ci vogliono risorse materiali e tecniche”, conclude il post, promettendo: “Torneremo e assolutamente vinceremo”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy nel suo tradizionale discorso serale ha voluto rassicurare il suo popolo annunciando che le truppe ucraine torneranno a Lysychansk grazie alla tattica e alla fornitura di armi moderne. “Proteggiamo la vita dei soldati e del nostro popolo. Ricostruiremo le mura e riconquisteremo la terra e questo vale anche per Lysychansk”, ha detto Zelensky, dove “torneremo grazie alle nostre tattiche, aumentando la fornitura di armi moderne”. Lo riporta Ukrainska Pravda.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 13.30

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