Primo piano

La Corte di Giustizia Ue fa sapere che sul luogo di lavoro possibile vietare simboli di culto e il velo islamico

Per la Corte di Giustizia Ue il datore di lavoro non commette una discriminazione nel vietare ai dipendenti di indossare il velo o simboli di culto. La scelta, che deve corrispondere a un’esigenza reale, è comprovata dalla necessità “di presentarsi in modo neutrale con i clienti o di prevenire conflitti”. I giudici hanno così respinto il ricorso di due dipendenti di aziende tedesche che erano incorse in procedimenti per aver indossato il velo. I giudici di Lussemburgo hanno evidenziato che la giustificazione al divieto di indossare simboli religiosi “deve rispondere a un’esigenza reale del datore di lavoro” e “i giudici nazionali, nella conciliazione dei diritti e degli interessi in gioco, possono tener conto del contesto specifico” dello Stato membro e, in particolare, “delle disposizioni nazionali più favorevoli per quanto concerne la tutela della libertà di religione”.

Related posts

A trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, torna l’allarme per un giudice: Gratteri, secondo report di servizi stranieri sarebbe nel mirino della ‘Ndrangheta

Redazione Ore 12

Mal di schiena, non solo medicinali ma anche bisturi

Redazione Ore 12

I falsi Green Pass sono ormai un business per la criminalità organizzata

Redazione Ore 12