Politica

La Dc riparte con un nuovo coordinatore-portavoce

Fabio Desideri riceve dal partito la nomina. I democratici cristiani hanno scelto un uomo di grande esperienza che cercherà di rilanciare il partito

 

Abbiamo incontrato il nuovo portavoce e coordinatore politico nazionale della Democrazia Cristiana, il dottor Fabio Desideri, appena nominato dal segretario nazionale del partito, l’avvocato Antonio Cirillo.

 

Desideri, allora è tornato dove tutto è cominciato…?

Beh ho avuto la mia prima tessera della Democrazia Cristiana a circa 17 anni, dopo 45 anni ritornare in possesso di una tessera del partito non le nascondo che sicuramente crea ricordi ed emozioni, ma anche speranze.

Dopo 45 anni dalla sua prima tessera di partito, avendo fatto prima il Consigliere Comunale a Marino,  poi il Sindaco della stessa Città, passando per la presidenza dell’Osservatorio per la Sicurezza della Regione Lazio, il Consigliere Regionale nella stessa Regione ed il Vice Presidente nazionale dei Cristiano Popolari, il tutto fino al 2010 anno che segnò il suo  allontanamento dalla politica, a seguito della mancata presentazione delle Liste del PDL alle regionali del Lazio, per restare lontano circa 13 anni dalla politica dedicandosi alla rappresentanza delle imprese italiane nel mondo, fino ai fatti di febbraio scorso, dove la sua candidatura fu estromessa, nottetempo, dalla Lista per Rocca Presidente. Cosa la spinge ad accettare questa nuova sfida all’età di 61 anni…?

Vede io ho conosciuto, da giovane, la politica della cosiddetta “prima repubblica”;  ho visto  e sono stato parte della politica del dopo “mani pulite” da Forza Italia di Berlusconi al Partito Democratico di Prodi e Veltroni;  ho fatto altro –  in Italia e nel mondo – quando Zingaretti, Letta, Grillo, Di Maio, Conte, Salvini, decidevano le sorti della nostra Nazione e Meloni guidava l’opposizione.  Ho cercato di ritornare a dare una mano al territorio nel quale vivo (la Regione Lazio) ma ho scoperto, a mie spese, che nonostante stessimo nel terzo millennio, ormai da oltre 23 anni, ancora qualcuno ti fa firmare una candidatura, consegnare i documenti e poi di notte, nell’oscurità delle tenebre, la toglie senza dirti nulla. Se questa è la politica di oggi, tornare ai valori di cui la Democrazia Cristiana è stata indubbia interprete per oltre 40 anni nel nostro paese non è più una scelta ma credo si possa dire sia un’esigenza ineludibile, particolarmente di fronte all’astensionismo dilagante – che abbiamo registrato alle ultime elezioni regionali – la quale indubbiamente incarna la lontananza dei cittadini dalla politica praticata da chi oggi rappresenta la maggioranza di un paese ove non votano due cittadini su tre.

I nuovi organismi statutari della Democrazia Cristiana l’hanno nominata Portavoce e Coordinatore Politico Nazionale del partito, ruoli importanti e di grande responsabilità…?

Devo ringraziare i nuovi organismi statutari della Democrazia Cristiana, in primis il Segretario Nazionale, il Vice Segretario Nazionale, il Segretario Amministrativo, il segretario Organizzativo ed il Presidente, nonché tutti coloro che mi hanno voluto riconoscere queste funzioni e queste responsabilità a livello nazionale. Sicuramente una sfida importante in vista del prossimo congresso politico del partito.

Quali sono le priorità nei suoi nuovi incarichi…?

Anzitutto coordinarmi con gli altri vertici del partito per riorganizzare  nel territorio nazionale la struttura della Democrazia Cristiana al fine di prepararci alle prossime elezioni europee del 2024, nella quali vogliamo che la Democrazia Cristiana sia presente, con sue candidate e candidati, nei cinque collegi elettorali italiani, nella speranza di riportare a Strasburgo parlamentari europei della Democrazia Cristiana; sarebbe un grande risultato, tramite il quale ricostruire una presenza politica importante anche in Italia. Inoltre tenterò di rendere visibile nel dibattito politico italiano, di concerto con il partito, le posizioni della Democrazia Cristiana. Oggi siamo un piccolo partito, ma abbiamo una grande storia alle nostre spalle, oltre a valori ed idee estremamente attuali, di cui la politica italiana ha ancora bisogno per dare risposte concrete ai cittadini.

Un’ultima domanda, ancora oggi qualcuno tenta di accreditarsi come rappresentante della DC o ne utilizza simboli in qualche modo evocativi, cosa sta facendo la Democrazia Cristiana per eliminare queste ambiguità…?

Il neo segretario nazionale della Democrazia Cristiana, avv. Antonio Cirillo, ha scritto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, al Presidente della Camera dei Deputati ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, per chiedere la tutela in favore del partito, rappresentato dai nuovi organismi statutari eletti il 18 febbraio scorso, della denominazione e del simbolo del partito, raffigurato dallo scudo crociato con scritto “Libertas” al centro dello stesso. Successivamente ha inviato formale diffida all’utilizzo da parte di chiunque dei simboli del partito, con riserva di azioni legali nelle sedi competenti.

Scusi Desideri, per concludere, c’è sempre in piedi la questione del patrimonio mobiliare ed immobiliare della Democrazia Cristiana, può anticiparci qualcosa…?

Il neo segretario amministrativo, il dott. Sabatino Esposito, sta affrontando il problema – che come lei sa presenta più di un punto di criticità – ripartendo dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 1994 del bilancio consuntivo dell’anno 1992 della Democrazia Cristiana,onde poter giungere agli atti prodotti in tutte le sedi, nazionali ed internazionali, relativi ai beni mobili ed immobili della Democrazia Cristiana. Prestando particolare attenzione ai procedimenti pendenti presso i vari Tribunali italiani.

Allora buona fortuna.

Grazie ne avrò bisogno.

 

 

 

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