Politica

La resurrezione di Forza Italia: come Tajani ha risollevato il partito in Abruzzo

di Viola Scipioni

 

Ci si chiede, nell’ultimo periodo, se l’era dei populismi stia finendo oppure no. Certo è vero che con le elezioni in Abruzzo di domenica 10 febbraio 2024, né il partito di Conte né quello di Salvini hanno superato l’8%, segnando difatti delle evidenti spaccature non solo nelle ideologie partitiche, bensì anche sul livello nazionale. Se nelle elezioni politiche del settembre 2022 l’Italia risultava spaccata a metà, con i 5S popolari al sud e la destra popolare al nord, oggi questa realtà appare più sfaccettata e complessa, segno probabile della difficoltà che i partiti hanno durante le campagne elettorali e di quanto siano volatili le opinioni degli elettori. Dopo la vittoria di Alessandra Todde in Sardegna, i Cinquestelle in Abruzzo sono arrivati al 7%, facendosi addirittura superare dall’ormai decadente partito di Salvini che è arrivato al 7,6%. Viene da chiedersi, quindi, se gli elettori abruzzesi hanno scelto nelle coalizioni un voto strategico o un voto di protesta: il 13,4% di Forza Italia mette il focus sull’operato di Tajani nella regione e non solo, che porta addirittura i più nostalgici a pensare ad una resurrezione della ex Democrazia Cristiana. È probabile che i cittadini abruzzesi siano alla ricerca di un partito di centro che in Italia non c’è più: Azione e Italia viva non rappresentano una coalizione di centro degna di fiducia da parte degli elettori, soprattutto se, considerate le dichiarazioni dei due leader delle ultime settimane, riusciranno a candidarsi separatamente nelle prossime elezioni europee pur facendo parte della stessa coalizione europarlamentare. Inoltre, sembra piacere particolarmente la figura di Tajani proprio perché non è un leader carismatico: è probabile che i moderati gradiscano di più una figura docile piuttosto che un soggetto persuasivo e trascinante. Nonostante ciò, sarebbe scorretto non ricordare che le elezioni regionali sono molto diverse da quelle nazionali: in regione, è molto più facile spostare il voto su questioni di convenienza poiché manifestazione di una realtà molto più vicina e quotidiana rispetto alla nazione. È sicuramente una prospettiva interessante da seguire per le prossime elezioni europee di giugno.

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