L’Assessore al personale di Roma Capitale avvia Piano lavoro agile

Roma Capitale ha elaborato il suo Piano Organizzativo Lavoro Agile (Pola) e proprio oggi è partito l’iter per giungere alla sua definitiva approvazione che vedrà anche il coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Ne dà notizia l’assessore capitolino al Personale Antonio De Santis che spiega che “è lo strumento di programmazione che individua le modalità attuative del lavoro agile, definisce le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti”. Nel piano elaborato da Roma Capitale “viene superata la tradizionale logica del controllo sulla prestazione per passare ad una logica di controllo sui risultati e quindi sui servizi erogati – spiega De Santis, che aggiunge che – Roma Capitale è un unicum per la sua vastità e per le sue articolazioni organizzative, ciò non di meno abbiamo affrontato il periodo emergenziale riorganizzando l’ente con modalità che non erano mai neanche state immaginate prima. Questo ha certamente creato delle difficoltà, ma si è trattato di una circostanza e di una sfida che nessuno aveva mai lontanamente pensato di dover affrontare”. “Nel nostro piano organizzativo – aggiunge De Santis – prevediamo inoltre il coinvolgimento del Comitato Unico di Garanzia (Cug), nonché dell’Organismo indipendente di Valutazione (Oiv) sulla valutazione dei risultati e del Responsabile della Transizione Digitale (Rtd) di Roma Capitale per indirizzare lo sviluppo e la gestione della Trasformazione Digitale anche alla luce del nostro recente stanziamento di 11.000.000 di euro per il prossimo triennio legato proprio alle dotazioni tecnologiche dei dipendenti”. “E’ quindi venuto il momento di volgere lo sguardo in avanti, valicare le modalità emergenziali di applicazione del lavoro agile imposteci dalla pandemia, dando così seguito ad una strategia regolatoria precisa nell’ambito di una visione innovativa della pubblica amministrazione, così ritenendo di dover cogliere gli aspetti evolutivi della nostra società, anche quelli che la drammatica sfida pandemica ci ha imposto”, conclude.