Economia e Lavoro

Le materie prime scatenano il fuoco dell’inflazione. La spirale prezzi-salari

Le spinte sui prezzi hanno trovato ulteriore alimento nei nuovi rincari delle materie prime innescati dal conflitto. Nei prossimi mesi “i maggiori rischi per l’evoluzione ciclica sono quindi legati alla risalita dell’inflazione”. L’entità del suo impatto su redditi, domanda aggregata e competitività delle imprese “dipenderà dall’intensità e dalla tempistica con cui gli impulsi si trasmetteranno ai prezzi finali, in un processo sul quale influirà in maniera cruciale l’eventuale innescarsi di una spirale prezzi-salari”. E’ quanto sottolineato dall’Istat nel Rapporto sulla competitività dei settori produttivi.
Il marcato rialzo dell’inflazione – +6,2% a febbraio l’aumento dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo – rappresenta, secondo l’Istat, il principale fattore di freno: l’entità dell’impatto su redditi e consumi, sulla domanda aggregata e sulla competitività delle imprese dipenderà dall’intensità e dalla tempistica con cui gli impulsi si trasmetteranno sui prezzi finali. Intanto nel 2021, scrive sempre l’Istat l’espansione dell’attività produttiva e il ritorno delle retribuzioni ai livelli del 2019 hanno generato una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici del 3,8% (+42,5 miliardi di euro), dopo che nel 2020 si era avuta una contrazione del 2,7% (-30,6 miliardi). Il potere d’acquisto, pur aumentando del 2,1% su base annua, non si è riportato ai livelli pre-crisi.ù

aggiornamento Inflazione ore 16.05

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