Economia e Lavoro

L’Fmi, la guerra in Ucraina avrà severe conseguenze sull’economia di Italia, Francia e Gran Bretagna

La guerra in Ucraina “avrà severe conseguenze economiche per l’Europa, avendo colpito quando la ripresa dalla pandemia era ancora incompleta”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale, sottolineando che con la guerra “sono emersi nuovi rischi”. “Quello più preoccupante – prosegue – è un repentino stop dei flussi di energia dalla Russia, che causerebbe significative perdite per molte economie”. Il Fondo monetario internazionale ha poi precisato che per “alcune delle più grandi economie europee come Francia, Germania, Regno Unito e Italia” è prevista “una crescita trimestrale molto debole o negativa alla metà del 2022”. Si prosegue sottolineando che questa “battuta d’arresto della ripresa è nascosta nelle previsioni di crescita annuali” che risentono del rimbalzo del 2021. Il Fondo ha fatto una previsione per l’Italia di un Pil a +2,3% quest’anno, +1,7% il prossimo e +1,3% nel 2024. Il Fondo monetario internazionale ha poi precisato che per “alcune delle più grandi economie europee come Francia, Germania, Regno Unito e Italia” è prevista “una crescita trimestrale molto debole o negativa alla metà del 2022”. Si prosegue sottolineando che questa “battuta d’arresto della ripresa è nascosta nelle previsioni di crescita annuali” che risentono del rimbalzo del 2021. Il Fondo ha fatto una previsione per l’Italia di un Pil a +2,3% quest’anno, +1,7% il prossimo e +1,3% nel 2024. Il Governatore della Banca d’Italia Visco è intervenuto alla riunione del Development Committee della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale e, a conclusione del suo discorso, si è soffermato sul ‘dividendo della pace’ seguito alla fine della guerra fredda. La guerra in Ucraina, afferma Visco, rappresenta “un cambiamento profondo e drammatico” che rischia di interrompere il processo di convergenza economica fra Paesi che era emerso con la globalizzazione dopo la fine della guerra fredda, e potrebbe portare a “diversi equilibri difficili da prevedere oggi”. Per Ignazio Visco i livelli di globalizzazione e di processo tecnologico raggiunti prima della pandemia avevano “facilitato una forte riduzione della povertà” pur se con significative perdite di sicurezza nel lavoro e nel welfare da correggere. La pandemia prima e la guerra tra Russia e Ucraina poi hanno messo a rischio questo processo. Tuttavia, ha concluso Visco, “la comunità globale può promuovere una fruttuosa collaborazione nell’ambito di una cornice multilaterale”.

 

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