La guerra di Putin

Macron: la Russia non deve vincere a costo di inviare direttamente soldati UE e Nato

di Giuliano Longo

 

Come riportato ieri anche da ORE12 nel corso del Vertice  deipaesi UE  aderenti alla NATOsvoltosi lunedì scorso, il presidente francese Macronha ammesso (a malincuore?)  che “lui e gli altri 21 leader europei presenti non sono stati d’accordo sul dispiegamento di personale militare [in Ucraina], [ma] la prospettiva è stata discussa apertamente”anche se”nulla dovrebbe essere escluso” e“faremo tutto il possibile per impedire alla Russia di vincere questa guerra”.

Marie le Pen, capo dell’opposizione francese di Destra , ha reagito  immediatamente con la seguente dichiarazione “Macron interpreta (il ruolo) il leader della guerra, ma sono la vita dei nostri figli di cui parla con tale disattenzione. È in gioco la pace o la guerra nel nostro paese.”

Immediatamente dopo anchecancelliere tedesco Olaf Scholz ha confermato che la questione è stata discussa e che i leader europei hanno respinto all’unanimità la decisione di inviare truppe per combattere in Ucraina. La popolarità del cancelliere socialdemocratico e della sua coalizione hanno toccato il fondo dei consensi, almeno dai sondaggi, mentre la recessione nel suo paese è un dato di fatto.

L’OK è arrivato anche  dalsegretario generale della NATO Jens Stoltenberg,proprio il falco che   ha dato“il permesso”all’Ucraina di bombardare la Russia con i suoi F-16 di prossima consegna.

 L’olandese Rutteche dopo le elezioni verrà a breve sostituito alla guida del suo paese, si atteggia anche lui a falco nella speranza di diventare il prossimo segretario generale della NATO.

Il polacco Dudadopo la recente vittoria elettorale del centrosinistra va perdendo popolarità e affronta una rivolta contadina che ha bloccato la spedizione di mais e grano dall’Ucraina a prezzi competitivi rispetto a quelli praticati nella UE.

L’incontro di Parigi era stato organizzato dall’UE per mostrare solidarietà a Kiev in un momento in cui il sostegno  in Europa e negli Stati Uniti pare affievolirsi. Tuttavia uno dei risultati dell’incontro di lunedì  è stato il sostegno perl’invio di  armi a lungo raggio a Kiev  anche se Scholz ha recentemente sottolineato con enfasi che la Germania non invierà missili da crociera Taurus che hanno una portata di 500 km.

C’è poi la questione dei mercenari. Sono centinaia, se non migliaia, i“volontari” stranieri in Ucraina,i contingenti più consistenti provengono da Romania, Polonia e Francia, integrati da truppe britanniche, tedeschee di altri paesi. Anche gli americanisono presenti in numero significativo, e alcuni sono stati uccisi a seguito di bombardamenti o azioni in prima linea.

A quanto pare i “volontari”, ben pagati e fortemente sostenuti dai governi europei, si dividono grosso modo in tre categorie principali: operatori di armi tecnicamente addestrati; consiglieri di intelligence e tattici; e combattenti in prima linea.

Nel frattempo, come già pubblicato da ORE12, il New York Times ha rivelato che gli Stati Uniti gestiscono almeno 12 stazioni della CIA lungo i confini russi. Questi centri di intelligence aiutano l’Ucraina a identificare obiettivi all’interno della Federazione russa, che è il loro scopo principale.

Queste operazioni di intelligence non sono solo finalizzate a fornire una vera e propria intelligence militare, ma individuano anche  obiettivi civilie militari alla portata delle armi a lungo raggio. Il quotidiano britannico The Times recentemente riferiva che la CIA sostiene l’Unità 2245delle forze speciali ucraine, utilizzata per attacchi di commando all’interno dei confini russi, e un gruppo noto come Quinto Direttorato, squadre di assassinio che operano sul territorio controllato dai russi e nella stessa Russia.

È probabile che l’attacco di droni che ha distrutto un bombardiere nucleare strategico russo nell’agosto dello scorsi anno,  fosse basato sull’intelligence fornita dalla CIA anche se l’operazione fu segnalata dall’intelligence britannica.

Quella volta la Russia ha perso un bombardiere Tu-22M3 Backfirenella base aerea Soltsy-2, a 650 km dal confine con l’Ucraina, colpito da droni kamikaze a lungo raggio, ma è interessante notare che l’attacco era mirato a uno dei bombardieri nucleari in quel momento potevano essere armati e reagire per rappresaglia .

Le stazioni della CIA sono “ufficiali”, ma segrete e sicuramente i russi ne sono a conoscenza, così come sono a conoscenza delle frequenti operazioni di ricognizione e di individuazione di obiettivi effettuate da aerei e droni statunitensi, britannici, francesi e di altro tipo sulle acque internazionali del Mar Nero.

Per di più il capo dell’intelligence ucraina Budanovha promesso  sorpresein territorio russo, non ultimo il tentativo di distruggere il ponte della Crimea con l’attentato demolitorio che ne ha bloccato l’accesso per diverse settimane nell’ottobre 2022, e il danneggiamento di 4 navi militari russe compreso il semi affondamento di una corazzata

E’ evidente che il numero crescente di “volontari” che operano in Ucraina sta rendendo difficile per gli stati della NATO continuare a negare una loro presenza diretta nel sostegno militare a Kiev, unapresenza fisica certificata sui morti e feriti al fronte,  nonostante proclamino di opporsi all’invio di truppe.

C’è anche una conclusione nascosta della conferenza UE/NATO di Parigi. L’Unione sta cercando di assumere  un ruolo crescente in Europa per integrare se non sostituire la NATO. Gli europei temono che seTrumpdovesse vincere la prossima corsa presidenziale, potrebbe ridurre significativamente il sostegno americano alla NATO di qui la necessità di colmare l’eventuale vuoto.

Ma l’UE è che non è un’organizzazione militaree le sue operazioni non si basano su alcun trattato o patto militare,quindi sta ancora cavalcando sulle spalle della Alleanza Atlantica cercando di indirizzarne le decisioni.

La dichiarazione di Macron si basa quindi sull’umore prevalente nelle capitali europee secondo cui l’Ucraina sta perdendo e la Russia sta per vincere la guerra. È probabile che questo stato d’animo derivi da ciò che viene detto ai leader europei dagli analisti americani,  della NATO e dalle loro stesse organizzazioni di intelligence.

Tuttavia l’intenzione di Macron di inviare truppe NATO  e l’apparente unanime rifiuto, suggeriscono che l’Europa non ha un “Piano B”se non quello di fornire più armi agli ucraini  per ritardare l’inevitabile esito della sconfitta.

C’è da aggiungere che anche nel fornire armi, gli europei raramente mantengono tutto ciò che promettono. Zelenskylamenta  che solo  la metà delle forniture alla fine arrivano. Ciò include praticamente tutto, dai missili per la difesa aerea ai proiettili obici. Per di più Kiev denuncia che molte delle armi fornite  non sono adatte allo scopo o sono obsolete e inutilizzabili.

Anche i francesi sono diventati cauti e nonostante le roboanti dichiarazioni  di Macron, il Governo francese ha smentito  l’indiscrezione di fonte ucraina  secondo cui le due parti stavano negoziando il trasferimento dei jet Mirage all’Ucraina, che peraltro costano moltissimo.

Ma il vero deficit di alternative che puntino quanto meno una tregua una volta ammesso che l’Ucraina non possa vincere, non riguarda solo gli europei ma anche gli Stati Uniti.Non esiste un piano alternativo, né un piano B, per affrontare una eventuale, ma sempre negata, vittoria russa che metterebbe in trappola l’attuale governo ucraino.

Sottolineiamo: “l’attuale governo ucraino”,anche se  non è detto che qualcuno stia già lavorando o quanto meno imbastendo simulazioni relative alla sostituzione di Zelensky.In fondo il suo successo dopo Maidan fu anche garantito dall’indefesso lavoro della CIA e dell’MI5 britannico almeno dal 2014, di conseguenza è probabileche proprio loro, gli spioni, abbiano un piano B, magari attuabile dopo le elezioni presidenziali USA.

aggiornamento la crisi russo-ucraina ore 14.24

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