La guerra di Putin

Mar Baltico, con la scusa delle “petroliere ombra” Nato e Russia a confronto

 

di Giuliano Longo

Sedici alleati della NATO, oltre 40 navi, 25 aerei e  9.000 uomini hanno dato il via il 3 giugno alla 54a edizione delle Operazioni Baltiche, o BALTOPS 25, la più importante esercitazione NATOI nel Mar Baltico.

L’esercitazione ha preso il via in realtà il 5 giugno e prevede addestramenti congiunti per  dimostrare la prontezza collettiva a difendere l’Alleanza e preservare la libertà di navigazione nella regione.

Tra le nazioni partecipanti figurano Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.

BALTOPS prevede l’addestramento per  operazioni anfibie, artiglieria, difesa aerea, guerra antisommergibile, contromisure mine, bonifica di ordigni esplosivi integrando anche   veicoli di superficie e subacquei senza pilota in vari scenari.

Sia la NATO che la Russia condurranno contemporaneamente esercitazioni navali nel Mar Baltico nei prossimi giorni. la Russia schiererà la sua flotta un mese prima del solito, coinvolgendo 20 navi da guerra.

Gli analisti militari avvertono che le flotte potrebbero avvicinarsi pericolosamente con potenziali incidenti dovuti ad avvicinamenti aerei e navali, anche se le operazioni  della NATO sono prevalentemente rivolte a monitorare e disturbare il traffico della flotta di “petroliere ombre” che esportano greggio russo.

Per il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko, “le attività militari della NATO fanno parte dei preparativi per uno scontro militare con la Russia. Se consideriamo l’obiettivo di queste esercitazioni, il loro tema, la struttura dello schieramento delle truppe, le loro capacità, qualità e obiettivi, vedremo che mirano a contrastare un avversario alla pari, ovvero la Russia. Certo, queste esercitazioni sono estremamente provocatorie“.

Il 31 maggio la Svezia ha annunciato nuove regole che inaspriscono i controlli sulle navi straniere nel Baltico a partire dal 1° luglio, rafforzando la repressione della “flotta ombra” russa.

I governi europei spesso accusano le navi di danneggiare, deliberatamente  i cavi sottomarini e di rappresentare una minaccia per l’ambiente marittimo.

La guardia costiera e le autorità marittime svedesi avranno il compito di esaminare i dettagli assicurativi non solo delle navi che attraccano nei porti svedesi, “ma anche di quelle che attraversano le acque territoriali svedesi, o la sua zona economica esclusiva”.

Le informazioni raccolte in base alle nuove norme di controllo delle navi saranno condivise con gli alleati e potrebbero essere aggiunte ai database utilizzati per l’applicazione delle sanzioni.

In realtà i russi hanno iniziato a scortare le petroliere con navi militari o aerei da combattimento riuscendo a scoraggiare i tentativi delle navi pattuglia dei paesi baltici ad ispezionare le navi.

Il 4 giugno il quotidiano tedesco Bild ha rivelato che le forze armate tedesche hanno redatto un piano per rafforzare i porti tedeschi sul Mare del Nord e sul Baltico in caso di un attacco russo.

Nel Giorno della Marina il 31 luglio 2022, Putin ha indicato che la flotta del Baltico avrebbe dovuto essere considerata prioritaria per la modernizzazione nei prossimi anni.

L’ingresso di Svezia e Finlandia  nella NATO, in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, rafforza  le forze navali dell’Alleanza nel Baltico, in particolare grazie alla  flotta sottomarina  svedese, ma Mosca  sta già provvedendo  una modernizzazione e un’espansione delle sue forze sottomarine nel Baltico

Gran parte della flotta è di stanza nella enclave di Kaliningrad ai confini di Polonia e Lituania, una vera e propria roccaforte militare del Cremlino in Europa, dove sono anche presenti le due basi aeree di Chernyakhovsk e Donskoye e migliaia di soldati. L’agenzia russa Interfax riporta che la prossima  esercitazione della Flotta Baltica impegnerà 20 navi, 25 aerei e circa 3.000 militari.

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