Economia e Lavoro

Marcia indietro dell’Italia. L’Ue vede al ribasso le previsioni.  Pil al +2,4% nel 2022 e 1,9% nel 2023

La commissione europea ha nettamente rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica di Italia e eurozona. Ora su quest’anno l’esecutivo comunitario pronostica una crescita del Pil della penisola del 2,4%, cui dovrebbe seguire un più 1,9% nel 2023. Nelle stime dello scorso autunno indicava più 4,3% nel 2022 e più 2,3% nel 2023.
Per l’area euro ora indica più 2,7% nel 2022 e più 2,3% nel 2023, a fronte dei precedenti +4,3% e +2,4%. Contestualmente, nelle previsioni economiche di primavera, la Commissione ha nettamente rivisto al rialzo le attese di inflazione. Nelle previsioni di primavera Bruxelles segnala che “la maggior parte della crescita dell’Italia” per il 2022 è “attribuibile a un effetto di trascinamento” legato alla “rapida ripresa” registrata nel 2021. A causa dell’attuale contesto geopolitico “le prospettive restano soggette a pronunciati rischi al ribasso”.
Nelle previsioni invernali, era stato appunto stimato un aumento dell’economia tricolore al 4,1% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. “Gli effetti di ricaduta dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina aggravano le interruzioni della catena di approvvigionamento e le pressioni sui prezzi esistenti”, si legge nel capitolo delle previsioni dedicato all’Italia. “Il tasso di inflazione dovrebbe salire vicino al 6% quest’anno e raggiungere una media del 2,3% nel 2023”, ha aggiunto la Commissione. “Si prevede che il disavanzo pubblico e il debito diminuiranno al 4,3% e al 146,8% entro il 2023, poichè il sostegno politico correlato alla pandemia verrà gradualmente eliminato, ma rimarrà comunque ad alti livelli. La crescita dell’intera Eurozona rallenterà al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. Tagliate dunque le precedenti stime di febbraio che davano il Pil al 4% nel 2022 e al 2,7% nel 2023. Vola invece a livelli record l’inflazione: nel 2022 toccherà il 6,1% (contro il 3,5% previsto a febbraio), trainata dai prezzi dell’energia. Nel 2023 si prevede un’attenuazione al 2,7%. L’invasione russa dell’Ucraina “sta esacerbando i venti contrari alla crescita che in precedenza si prevedeva si sarebbero attenuati”, evidenzia Bruxelles. Cala all’1,6% la previsione di crescita del PIL tedesco per l’anno in corso, in pratica, due punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto solo tre mesi fa. Anche in Francia, stando alle stime di Bruxelles, la crescita economica è destinata a scendere, ma solo di mezzo punto percentuale. Mentre nelle previsioni invernali si prevedeva una crescita del Pil francese pari al 3,6% per il 2022, le nuove stime evidenziano un calo al 3,1%.

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