“Io credo che con l’arresto di Messina Denaro si sia chiuso un cerchio. Si è messo finalmente al 41 bis l’ultimo dei sanguinari di Cosa nostra, quelli che sono stati responsabili delle stragi del 1992 e del 1993. Come dice Tina (Montinaro, ndr), credo che la giustizia debba continuare ad andare avanti e scoprire se c’era qualcosa dietro alla mafia”. Così Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nella strage di Capaci, in occasione dell’inaugurazione del museo che sarà dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Palazzo Jung di Palermo. “Quella di oggi è soltanto la posa di una prima pietra di quello che sarà, spero a fine ottobre, il museo della memoria – ha spiegato -. Trovo importantissimo che questo bene così bello ma trascurato sia ridato alla città e che in questi luoghi i ragazzi possano trovare la memoria ma anche la voglia di lavorare per migliorare la Sicilia”. A Palazzo Jung sono giunti anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Con loro anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “Quando si fa una manifestazione che è la conclusione di un percorso educativo le istituzioni, con le quali dobbiamo colloquiare per avere la possibilità di un cambiamento, devono essere presenti e non mi interessa a quale partito queste appartengano. Non possiamo chiamarle passerelle, le chiamerei presenze delle istituzioni”, ha detto Maria Falcone.