E’ stata formalmente depositata al Comitato di presidenza del Consiglio superiore della magistratura la richiesta di aprire una pratica a tutela del giudice di Catania Iolanda Apostolico. La richiesta è stata firmata da tredici componenti togati di Area, Unicost, Md e da due indipendenti. Non ha aderito il gruppo di Magistratura Indipendente. I firmatari sono 13 e sono i consiglieri dei gruppi di Area, Unicost, Magistratura democratica e gli indipendenti Roberto Fontana e Andrea Mirenda. Non ha invece aderito all’iniziativa- che è una risposta alla “grave delegittimazione professionale” di cui è stata oggetto Apostolico e agli “attacchi all’autonomia dei giudici- Magistratura Indipendente. Dal testo prodotto dai 13 firmatari del Documento è stato però tolto il riferimento diretto alle parole del Presidente del Consiglio, Meloni e si parla “di dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza parlamentare e dellesecutivo che, per modi e contenuti, si traducono in autentici attacchi all’autonomia della magistratura”. Una modifica finalizzata a facilitare l’adesione all’iniziativa dei consiglieri di Magistratura Indipendente, che però alla fine hanno deciso comunque di non firmare. “L ‘accusa ai magistrati, con riferimento al contenuto di un provvedimento giurisdizionale, di essere ‘nemici della sicurezza della Nazione (…) un ostacolo alla difesa dell’ordine pubblico (…e di) scagliarsi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto’ pone in discussione la funzione stessa della giurisdizione in uno Stato di diritto” denunciano i consiglieri. Non solo: le dichiarazioni di esponenti del governo e della maggioranza “realizzando una grave delegittimazione professionale del giudice estensore dell’ordinanza, espongono lo stesso a indebiti attacchi mediatici aventi a oggetto la sua sfera personale”. Di qui la richiesta dell’apertura di una pratica a tutela “con la massima urgenza”.