Economia e Lavoro

Mercato dell’auto in crisi profonda. Ad aprile immatricolazioni diminuite del 32,98%

Mercato dell’auto ancora in profondo rosso ad aprile: le immatricolazioni sono diminuite del 32,98% a 97.339 unità. Lo rende il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. A marzo il calo era stato del 29,66%.  I trasferimenti di proprietà sono stati invece 357.473 a fronte di 281.483 passaggi registrati ad aprile 2021, con un aumento del 27%. Il gruppo Stellantis ad aprile ha venduto in Italia 34.504 auto, registrando un calo del 41% rispetto allo stesso mese del 2021, quando le immatricolazioni erano state 58.479. La quota di mercato del gruppo si attesta al 35,24%, rispetto al 40,3% di aprile 2021. Nei primi 4 mesi del 2022 le immatricolazioni del gruppo sono state pari a 158.296, in calo del 33,6% rispetto alle 238.502 unità dello stesso periodo dello scorso anno. Nella top ten delle vetture più vendute ci sono 5 modelli Stellantis: Panda al primo posto (9.386 unità), Ypsilon al terzo (2.741), Jeep Compass al settimo (2.162), Fiat 500X all’ottavo (1.948) e Jeep Renegade al nono (1.879). In aprile, osserva il Centro Studi Promotor, il crollo delle immatricolazioni in atto da tempo ha sfondato la soglia psicologica, delle 100.000 unità (97.339, -33% a/a), livello che in tempi normali soltanto in agosto non viene raggiunto. “Disastroso” anche il bilancio del primo quadrimestre. Le immatricolazioni sono state 435.647 (-26,5% a/a e -38,9% sullo stesso periodo del 2019). Proiettando il risultato dei primi quattro mesi del 2022 sull’intero anno si ottiene una previsione di 1.117.044 unità, “un livello da anni ’60 del secolo scorso”. La situazione del settore dell’auto, che con il suo indotto rappresenta il 12% del prodotto interno lordo italiano, è “gravissima”. Con “grande ritardo” sull’annuncio, il 6 aprile il Governo ha finalmente adottato gli incentivi promessi con un Dpcm ma ad oggi questi incentivi non sono ancora operativi e secondo notizie attendibili, spiega Promotor, bisognerà aspettare ancora almeno fino a metà mese. “E’ una clamorosa dimostrazione dell’inefficienza del sistema italiano di cui non vi era certo bisogno e nell’attesa il mercato resta in coma”. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, con gli incentivi “si sbloccherà la domanda per circa 200.000 autovetture. Questo significa che nell’intero anno le immatricolazioni potrebbero arrivare a 1.317.000 immatricolazioni, un livello che mette seriamente in dubbio la tenuta del sistema di distribuzione dell’auto ed a rischio è, in particolare, la tenuta del sistema dei concessionari che, a differenza delle case automobilistiche, non hanno altri mercati su cui trovare compensazioni al disastro italiano e che hanno già visto ridursi il numero delle loro aziende a 1.220, mentre nel 2007, cioè alla vigilia della crisi dei mutui subprime, erano 2.785”.

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