Politica

Mes e patto di stabilità, parte la contesa parlamentare

 

di Viola Scipioni

 

Da mercoledì 22 novembre 2023 sarà possibile, in Parlamento, discutere riguardo al Meccanismo europeo di stabilità (Mes). A giugno, la Camera dei deputati aveva approvato la richiesta di rinviare la discussione e il Presidente del Consiglio Meloni, dopo il vertice a Palazzo Chigi del 14 novembre 2023, ha affermato di voler tenere ancora fermo il Mes almeno fino all’approvazione del nuovo Patto di stabilità, definendo questa logica come “strategia complessiva”. Meloni e Giorgetti, inoltre, hanno chiesto di non tornare alle regole del bilancio prima della pandemia di Covid-19 e, soprattutto, vogliono che si tenga conto degli “obiettivi di crescita” che il proprio governo sta mandando avanti da più di un anno. Probabilmente, si voterà in Parlamento solo dopo l’8 dicembre, con la riunione Ecofin, quando Giorgetti potrebbe confermare l’intenzione di convocare una riunione straordinaria dei ministri dell’Economia e Finanza degli Stati dell’Unione europea. Un voto, quindi, che potrebbe arrivare anche il 31 dicembre, dato il fitto calendario parlamentare. Gli altri governi dell’Unione guardano negativamente la scelta della premier, soprattutto perché questo progetto di Meloni blocca a tutti gli Stati europei di ricorrere al Mes in caso di crisi finanziarie. Se per il momento, quindi, c’è ancora il “no” da parte di FdI e Lega, diversamente è il caso di FI, incline molto di più a votare “sì”. Nonostante ciò, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispetta la decisione presa da Palazzo Chigi, seguendo la linea dei colleghi riguardo la strategia sul Patto di stabilità.

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