Economia e Lavoro

Monti (Associazione Italiana Nucleare): “L’Italia deve reagire ora o non ce la farà”

 

«Ho ancora il sogno ma ora occorre concentrarsi, in maniera più pragmatica, sulle azioni concrete da mettere a terra nel prossimoperiodo». Con queste parole il presidente di Ain, Stefano Monti, ha dato inizio ai lavori dell’evento annuale di Associazione Italiana Nucleare.«Ricordo – ha proseguito Monti – che oggi siamo qui per riprendere un dibattito fondamentale a cui il nostro Paese non può sottrarsi se vuole inserirsi in un contesto non solo europeo ma internazionale. Ringrazio tutte le autorità che sono intervenute e che hanno consentito di avere una visione più chiara sul futuro energetico della Nazione».L’evento di oggi, organizzato e promosso dall’Ain, aveva lo scopo di elaborare e rappresentare posizioni e opinioni qualificate concernenti l’impegno delle industrie nucleari nei progetti all’estero di prossima realizzazione e le condizioni di base necessarie per riaprire concretamente l’opzione nucleare nel nostro paese.
Un dibattito, dunque, di ampio respiro che, del resto, sta influenzando le strategie dei Paesi che hanno ratificato l’accordo di Parigi sul clima del 2015 e che si trovano impegnati, con azioni tangibili e sempre più incisive, a diminuire drasticamente l’utilizzo dei combustibili fossili – ritenuti i maggiori responsabili delle emissioni in atmosfera di gas climalteranti di origine antropica – fino a raggiungere la neutralità delle emissioni carboniche entro il 2050. Si tratta di una trasformazione epocale dell’economia e dell’intero settore energetico, oggigiorno ancora dominato da petrolio, gas naturale e carbone. «È tempo di iniziare con azioni concrete – ha concluso Monti – poiché l’Italia è già in rincorsa e se non ci muoviamo subito rischiamo di rimanere definitivamente indietro. Ripeto, non si tratta più di avere sogni nel cassetto ma di agire, se è vero, come emerso dall’ultimo Cop 28, che occorre triplicare la produzione di energia da fonte nucleare entro il 2050».

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