Politica

Moody’s osserva l’Italia e guarda con apprensione ai risultati sul Pnrr. Draghi: “Nessun ritardo sul Piano”

Moody’s potrebbe procedere con un downgrade del rating dell’Italia (lasciato invariato a Baa3 negativo in un aggiornamento dopo le elezioni politiche e la vittoria di Giorgia Meloni, se il Paese non centrasse le riforme contenute tra gli obiettivi del Pnrr. L’agenzia di rating specifica nel suo rapporto che il taglio potrebbe avvenire “se dovessimo prevedere un significativo indebolimento delle prospettive di crescita a medio termine del Paese, forse a causa della mancata attuazione delle riforme che favoriscano la crescita, comprese quelle previste dal Pnrr”. “Mentre la crescita e gli sviluppi fiscali hanno prodotto sorprese positive nel 2021 e all’inizio del 2022 – spiega l’agenzia – le condizioni di finanziamento più restrittive, l’inflazione elevata, i rischi per le forniture di energia dalla Russia e un contesto politico più complesso stanno pesando sulle prospettive di crescita dell’Italia e sulla dinamica del debito”. Mentre la valutazione di Moody’s potrebbe anche migliorare, si legge nel testo, “se le istituzioni italiane, le prospettive di crescita e la traiettoria del debito si dimostrassero resistenti ai rischi derivanti dall’incertezza politica, dalla sicurezza energetica e dall’aumento dei costi di finanziamento”. “La nostra visione del credito dell’Italia – prosegue l’agenzia di rating – bilancia le grandi dimensioni della sua economia, l’elevata ricchezza delle famiglie, un basso indebitamento del settore privato e diversificazione economica, a fronte di un debole potenziale di crescita e livelli elevati di debito pubblico”.
Il rating dell’Italia, conclude Moody’s, “riflette anche la nostra ipotesi che i Paesi centrali dell’area euro saranno inclini a sostenere l’Italia in caso di necessità, un’opinione confermata dal recente annuncio dello scudo anti spread da parte della Bce”. Sulle questioni legate al Pnrr e probabilmente sulla presa di posizione di Moody’s, da registrare l’intervento del Premier dimissionario Mario Draghi che ha chiarito che il Pnrr  ha un modo molto semplice e trasparente per valutare a che punto è la sua realizzazione: il numero di obiettivi e traguardi raggiunti alla fine di ciascuno semestre. Dal raggiungimento di questi obiettivi, e da nient’altro, dipende il disborso delle risorse europee. Nel primo semestre del 2022, l’Italia ha raggiunto ancora una volta tutti gli obiettivi del Pnrr, come ha accertato la Commissione Europea la scorsa settimana. L’Italia potrà ricevere altri 21 miliardi di euro, dopo i 45,9 miliardi ricevuti negli scorsi mesi. Nella Cabina di Regia – ha continuato Mario Draghi –  avevo chiesto il massimo sforzo per continuare a portare avanti il Piano. Il Pnrr è un’occasione unica per il rilancio dell’Italia, per il superamento delle diseguaglianze territoriali, di genere e generazionali che gravano sul Paese. La sua piena attuazione è fondamentale per la nostra credibilità – verso i cittadini e i partner internazionali. Dobbiamo mantenere gli impegni presi e, per farlo, c’è bisogno del sostegno di tutti.

aggiornamento Pnrr ore 15.56

Red. Eco.    

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