“Due incidenti mortali in meno di ventiquattro ore. Due operai che hanno perso la vita cadendo, da un ponteggio di un cantiere edile e nella tromba di un ascensore nel corso di un intervento di manutenzione. In un palazzo dietro via Veneto. E nella sede del Ministero degli Esteri alla Farnesina. Stesso copione, stessa città. Una caduta dall’alto e la vita precipita nel buio. Mentre si lavora. A Roma. Per un’emergenza che ormai sembra sfuggita a ogni controllo”. Così, in una nota, i segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale e Rieti e Uil Lazio Michele Azzola, Carlo Costantini e Alberto Civica. “Questa mattina – continuano i segretari- abbiamo chiesto una convocazione urgente al Prefetto di Roma Matteo Piantedosi sulla salute e la sicurezza sul lavoro nella città di Roma per riprendere e concludere il confronto già in atto negli ultimi mesi. Non abbiamo più parole per descrivere la nostra rabbia ma è netta e inequivocabile la convinzione che questa strage vada fermata con ogni mezzo e ogni strumento che abbiamo a disposizione”. Nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro “che cade proprio oggi continua la nota congiunta – si rende evidente come la cultura della sicurezza vada perseguita giorno dopo giorno, istante per istante, per ogni singolo lavoratore e lavoratrice. Lo scorso anno si è chiuso con il bilancio terribile per Roma e provincia di 74 perdite contro le 71 dell’intero 2019 (dati Inail) in una regione dove aumentano del 76% le denunce di infortuni”. La sicurezza, secondo i segretari generali “non è un optional. Lo abbiamo detto tante volte. Servono controlli. Stringenti. Puntuali. Severi. Servono investimenti. Ingenti. Importanti. Alla famiglia va il nostro cordoglio per un dolore immenso; ai colleghi la nostra vicinanza. Ma ora è il momento di dare, e una volta per tutte, un segnale di svolta perché davvero non ne possiamo più di leggere che in una Capitale come Roma si possa morire e morire e ancora morire. Di lavoro”.