La guerra di Putin

Mosca alle prese con formazioni militari russe filoucraine e sabotaggi nei suoi territori

di Giuliano Longo

Il Corriere della Sera stamane e Mentana sulla TV 7 ieri sera, davano grande rilievo ad un attacco di truppe ucraine formate da unità russe, nella regione di Belgorodentro i confini della Federazione. Lo stesso Mentana, con una implicitabattuta polemica nei confronti di Papa Francesca, aggiungeva compiaciuto ”altro che bandiera bianca”.

 

La stampa russa ha capito l’antifona di una mossa militare attuata a ridosso delle elezioni presidenziali, sottolineando gli sforzi Di Kiev e dell’Occidente per intervenire nel processo elettorale.

 

Pur ammettendo la presenza in russia di  “agenti dei media stranieri e sabotatori prezzolati”e persone che definisce semplicemente“emarginate”, se la prende in particolare ,con  le élite “del campo bianco-blu-bianco”, ovvero i distaccamenti armati di  “Vlasoviti”che fanno parte delle truppe ucraine”.

 

Da notare che lo sprezzante termine “vlasovita” si riferisce a quello’ Esercito di liberazione russo” , ROA, che combatèe al fianco delle SS naziste contro l’URSSnel corso della seconda guerra mondiale, composto principalmente da prigionieri di guerra sovietici, da emigranti russi a seguito della vittoria bolscevica, i suoi membri erano chiamati “Vlasoviti”, dal nome del loro leader, iltenente generale Andrei Vlasov.

Eppure la stampa russa ammette che queste formazioni fra il 10 e il 12 marzo hanno “bucato”   il confine di statotra Ucraina e Federazione Russa nelle regioni di Belgorod e Kursk.In un videomessaggio pubblicato la mattina del 12 marzo, la “Legione della Libertà Russa”affermava  che le sua milizia“bianco-blu-bianca” è venuta   per “liberare” le zone di confine dalla “dittatura di Mosca”e da“elezioni senza scelta”.

 

Fin dal mattino la regione di Belgorod era sotto un intenso fuoco di artiglieria, compresi razzi e droni kamikaze, mentre la difesa aerea intercettava 8 proiettili Vampire MLRS da 122 mm e un missile Tochka-U.

 

I servizi di sicurezza russa ritengono che all’azione abbiano partecipato almeno 6 battaglionicon l’ obiettivo  di catturare e prendere in ostaggio un insediamento relativamente grande, il villaggio diGrayvoron, ma hanno dovuto affrontare  la difesa del confine recentemente rafforzata.

 

Poco meno di un anno fa, il 22 maggio 2023,  il“Corpo Volontario Russo”occupò  il posto di blocco  Grayvorozn, realizzando un  servizio fotografico di propaganda (con tanto di bandiera ucraina, salvo poi venir respinto oltre confine.

 

Un altro gruppo, la “legione della Libertà Russa” il 4 e 5 giugnodello scorso anno, sotto la copertura di unità ucraine, ha scattato foto e video nelle vicinanze del villaggio di Novaya Tavolzhankacon limitate operazioni di combattimento.

 

Tuttavia si ritiene che le azioni ucraine di questi giorni al confine,  potrebbero viceversa accelerar le operazioni offensive russe nelle regioni di Kharkov e Sumy, e già la sera del 12 marzo sono apparsi dati che confermano il movimento delle truppe russe a Kupyansk.

 

Questi attacchi al confine si sono rivelati al ​​culmine della “campagna elettorale” e non sono stati una sorpresa (almeno così affermano le fonti di Mosca), ma hanno avuto effetto sulla guerra di propaganda esaltando (come dimostra l’entusiasmo di Mentana) che se Kiev il conflitto non lo può vincere, almeno lo può “pareggiare”.

 

L’Occidente non ha mai nascosto di volere la destabilizzare Putin e la Russia. A Kiev fanno affidamento su questa prospettiva tanto che  29 febbraio il capo della direzione principale dell’intelligence ucraina, Kyrylo Budanovha dichiarato che gli ucraini d faranno sforzi militari, diintelligence e diplomatici per “fare a pezzi”  la Russia dall’interno.

 

Nell’ambito di questa campagna potrebbero rientrare anche i recenti allarmi.

 

L’8 marzo, prima l’ambasciata americana e poi quella britannica di Mosca hanno lanciato avvertimenti ufficiali ai loro connazionali invitandoli ad evitare luoghi affollati nelle prossime 48 ore per l’elevata probabilità di attacchi terroristici.

 

Poco dopo, cittadini di Canada, Svezia, Lettonia, Repubblica Ceca e Corea del Sud hanno ricevuto comunicati analoghe dalle loro rappresentanze diplomatiche nella Federazione Russa. Ovviamente senza seguito almeno per ora.

 

Ma che il problema del terrorismo e di attentati esista lo dimostra il fatto che, come ammettono fonti russe, nelle ultime due settimane nel Paese sono stateeliminate numerose cellule terroristiche  filo-ucraino e islamico radicali.Aspetto quest’ultimo che preoccupa l’opinione pubblica per l’afflusso di immigrati dalle repubbliche islamiste centroasiatiche ex sovietiche,

 

 Il 3 marzo,a Karabulak (Repubblica di Inguscezia), le forze di sicurezza hanno dovuto lottare per impossessarsi di un appartamento in cui si erano asserragliati cinque militanti filoucraini.

 

Il 7 marzo, negli Olonets della Carelia, è stato arrestato  un cittadino bielorusso che i apprestava a far saltare per aria un edificio della locale amministrazione locale.

 

l 9 marzosono stati eliminati a Mosca altri due islamisti kazaki che stavano pianificando un attacco a una sinagoga. A Kaluga l’11 marzo è stato arrestato un terrorista solitario.

 

Ma non tutti gli attentati sono stati sventati.

 

Il 6 marzo,a Berdyansk, sulla costa settentrionale della Crimea, un ordigno esplosivo piazzato sotto l’auto, ha ferito gravemente   un dipendente della commissione elettorale locale. La propaganda ucraina e   l’opposizione russa “contro la guerra”(che evidentemente esiste)  hanno accolto questo attentato con gioia commentando “le votazioni preliminari sono iniziate nei territori occupati”.

 

Nel frattempo, le forze armate ucraine hanno notevolmente intensificato i bombardamenti delle zone di confine e gli attacchi dei loro droni kamikaze contro la Russia “continentale”, principalmente nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kaluga, Nizhny Novgorod, Voronezh, e singoli dispositivi esplosivi sono stati scoperti a San Pietroburgo, Tula e nella regione di Mosca.

 

Gli obiettivi prioritari degli attacchi sono i depositi di petrolio e le raffinerie, ma il punto non è tanto l’importanza strategica di queste imprese, quanto il fatto che colpire un enorme serbatoio di  carburante provoca un incendio spettacolare, visibile da lontano attirando gli spettatori con le telecamere e cellulari.

 

Il 7 marzo,ad esempio, un drone ha appiccato il fuoco a un serbatoio di carburante presso l’impianto  minerario di Zheleznogorsk vicino a Kursk, successivamente la notte del 12 marzo, è stato colpito  un deposito petrolifero a Kstovo, nella regione di Nizhny Novgorod.

 

Se ad ogni azione corrisponde una reazione si tratta solo di scremare la propaganda di entrambe le parti in questa guerra ibrida, dalle reali operazioni militari, anche se Mosca deve fare i conti con sabotaggi e atti terroristici organizzati all’’inferno della Federazione.

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