Naufragio nelle acque davanti a Lampedusa: 43 migranti sono stati recuperati, sugli scogli di Capo Ponente, dalle motovedette della Capitaneria di porto; altri due giovani sono stati salvati da due pescatori lampedusani sulla costa di Muro Vecchio. Una bambina di 2 anni è morta sull’unità di soccorso. La piccola è spirata mentre la motovedetta la stava portando, insieme agli altri superstiti, verso il porto. Ci sarebbero dei dispersi. Erano 53, secondo quanto si apprende, a viaggiare sull’imbarcazione, un barchino di ferro partito da Sfax, in Tunisia, affondato intorno alle 14 al largo di Lampedusa. I migranti recuperati erano originari di Costa d’Avorio, Burkina Faso, Guinea Bissau, Guinea Konakry e Mali. “Poteva essere una strage di portata più grande, ma Lampedusa continua ad essere la zattera nel Mediterraneo che salva vite umana, mentre l’Europa sta a guardare o al massimo critica”, ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino. Che si chiede: “L’Italia non può essere lasciata sola a gestire questo dramma umanitario, quante vite innocenti dobbiamo ancora sacrificare per far sì che qualcosa si muova?”. Gli operatori della Croce Rossa Italiana hanno accolto all’hotspot di Contrada Imbriacola i sopravvissuti al naufragio. Da quanto riferiscono, hanno provveduto alle prime operazioni di accoglienza e al momento sono in corso anche i colloqui con il team degli psicologi. “Ancora una volta veniamo colti da un tragico avvenimento”, dichiara Debora Diodati, Vicepresidente della Croce Rossa Italiana. Siamo in contatto con i nostri operatori all’hotspot che, come sempre, sono operativi in una situazione di emergenza. La notizia della morte di una bambina di due anni è quantomai tragica, soprattutto oggi in cui ricorre la Giornata per i diritti dell’infanzia”, conclude Debora Diodati. Salgono intanto a quattro, a partire dalla mezzanotte, gli sbarchi di oggi. Gli ultimi ad approdare sull’isola sono stati 42 siriani e pakistani. Ai soccorritori hanno riferito di essere partiti dalla Libia. Anche per loro, dopo un primo triage sanitario, è stato disposto il trasferimento nell’hotspot di contrada Imbriacola, dove già si trovavano 150 ospiti. In serata la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, ha disposto un trasferimento con il traghetto di linea diretto a Porto Empedocle.
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