Roma, 22 giugno 2023 – Dopo lo sgombero dello stabile in via Tiburtina, sede dell’ex scuola Sibilla Aleramo, avvenuto pacificamente e senza resistenza, ribadiamo che l’unica strada percorribile è quella del confronto, che metta al centro i problemi sollevati dall’occupazione.
Per lunedì è in programma un Tavolo presso la Prefettura, con i Movimenti per la Casa, al quale ci auguriamo vengano convocate anche le istituzioni politiche, Regione Lazio, Città Metropolitana, Roma Capitale. È infatti necessario fare il punto sulla situazione delle scuole e altri immobili in disuso, per cui non esistano già progetti in corso, e definire un percorso per il loro riutilizzo. Per noi la strada da percorrere è quella della rigenerazione urbana dal basso, per trasformare questi immobili abbandonati in studentati pubblici o in alloggi popolari, proprio per venire incontro alle problematiche poste dall’occupazione di questa mattina, che sono l’emergenza abitativa e il diritto allo studio. È quanto dichiarano Alessandro Luparelli e Michela Cicculli del Gruppo capitolino di Sinistra Civica Ecologista, Carla Corciulo capogruppo Sce Municipio Roma IV, Roberto Eufemia Sce Roma Città Metropolitana
Occupazione, no a soluzioni muscolari
L’occupazione dello stabile in via Tiburtina, sede dell’ex scuola Sibilla Aleramo, non può essere affrontata con interventi repressivi, ma solo attraverso il dialogo. Chiediamo quindi l’apertura di un tavolo tra Amministrazione capitolina, Città metropolitana, movimenti per la casa e associazioni studentesche, per definire un percorso condiviso sui temi sollevati dall’occupazione: diritto alla casa, diritto allo studio, sostegno economico alle famiglie in difficoltà. È essenziale porre al centro dell’attenzione anche la questione delle strutture scolastiche abbandonate in un’ottica di rigenerazione urbana, che vada sia nella direzione di fornire risposte all’emergenza abitativa e per il diritto allo studio, sia a sostegno di progettualità culturali, laddove vi siano necessità del territorio.
Partiamo da questi temi concreti ed evitiamo di affrontare con la forza problemi che richiedono pazienza e dialogo.
