Roma Capitale

Omicidio Thomas Bricca, la madre: “Voglio vedere queste persone in galera”

Il Procuratore capo di Frosinone, Antonio Guerriero, ha incontrato Federica Sabelli e Paolo Bricca, i genitori di Thomas, il ragazzo di 19 anni ucciso ad Alatri (Fr) la sera del 30 gennaio. Guerriero ha espresso loro la propria solidarietà e garantito che gli inquirenti stanno lavorando per catturare chi ha ucciso il loro figlio. “Non ci sarà strada che non verrà battuta per individuare il responsabile dell’omicidio” del ragazzo, ha detto il Procuratore durante l’incontro con i giornalisti, a cui hanno preso parte anche i coniugi Bricca e il loro legale, Marilena Colagiacomo. Il padre e la madre di Thomas, ha aggiunto Guerriero, “possono stare tranquilli che la procura di Frosinone e tutte le forze dell’ordine, stanno facendo tutto quanto è possibile. L’impegno è totale, tanto che il fascicolo, in via del tutto eccezionale, è rimasta a me che seguo le indagini insieme ad un altro magistrato”. I genitori di Thomas hanno rilasciato brevi dichiarazioni: “Voglio vedere queste persone in galera. L’unico conforto è la fede. Attendiamo con ansia l’esito delle indagini”, le parole della madre. Interpellato dai cronisti in merito al perdono, il papà ha risposto: “Chi ha sbagliato deve pagare. Non so come facciano a dormire la notte”.
L’omicidio del ragazzo è avvenuto verso le 8 della sera del 30 gennaio. Thomas si trovava in compagnia di alcuni amici, e forse uno di loro era uno spacciatore e faceva parte di una delle due fazioni che da un po’ di tempo si fronteggiavano in risse molto violente. Mentre il ragazzo stava parlando con i suoi amici, uno scooter, con a bordo due giovani, è entrato nel parcheggio di fronte al punto in cui il gruppo si trovava e, da una distanza di 18 metri, il passeggero ha fatto esplodere un colpo di pistola, forse per un atto intimidatorio non rivolto a Thomas, che però è stato colpito alla testa. Trasportato in ospedale in gravissime condizioni, il 19enne è morto due giorni dopo.
Le indagini hanno portato a un ragazzo del posto, Mattia Toson, che attualmente è indagato a piede libero, e al nonno, che per la Procura avrebbe nascosto le immagini della telecamera della propria casa, grazie alle quali sarebbe stato possibile risalire all’assassino.

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