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Osservatorio Vittime del Dovere: da oggi nuove tutele delle vittime

Nasce l’Osservatorio Vittime del Dovere APS, un’associazione APS, ovvero associazione di promozione sociale la cui finalità è quella di rappresentare e tutelare tutte le Vittime, coloro che subiscono danni,a cominciare da quelle del Dovere. 

Questa nuova associazione ha tra le sue finalità, in particolare, tutelare quanti nell’espletamento del loro dovere hanno subito danni e infermità. L’incidenza più elevata di infermità è stata riscontrata nel nostro personale civile e militare delle Forze Armate, e in particolare tra coloro che sono stati impiegati nelle missioni all’estero.

Il personale delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza subisce, giorno dopo giorno, oltre al rischio legato alle attività di sorveglianza e di lotta alla criminalità, anche l’effetto di pratiche e di esposizione a sostanze tossico-nocive, tra cui l’amianto.

Le vittime dell’amianto, che indica quei minerali fibrosi, che hanno capacità di dividersi longitudinalmente in fibre sempre più sottili, sono rappresentate in Italia dall’Osservatorio Nazionale Amianto, ONA APS, che, presieduta dall’avv. Ezio Bonanni, ha fatto emergere l’epidemia di malattie asbesto correlate, tra le quali il mesotelioma, l’asbestosi, il tumore del polmone, e tante altre infermità, che sono eziologicamente legate all’esposizione alle fibre di asbesto in assenza di protezione.

Nel 2010, dopo che erano state avviate diverse indagini dalla Procura della Repubblica di Padova, il Legislatore ha equiparato le vittime dell’amianto nelle unità navali della Marina Militare Italianaalle vittime del dovere, dando loro così la possibilità di ottenere il risarcimento dei danni e lo statusdi vittima del dovere.

Fu quindi introdotta la disposizione dell’art. 20 della L. 183/2010, che stabilisce questo principio: risarcimento alla vittima e riconoscimento dello status di vittima del dovere. In caso di decesso le prestazioni sono erogate ai superstiti e quindi il coniuge e gli orfani.

In questo ambito l’esposizione non è circoscritta al solo amianto, ma ci sono tanti altri cancerogeni, e agenti tossico-nocivi, tra i quali le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, le nanoparticelle, i metalli pesanti, etc., così che, tali esposizioni multiple hanno costituito sinergismo e potenziamento, creando un eccesso di patologie tumorali tra coloro che hanno svolto servizio nelle Forze Armate.

Tanto è vero che nelle sole Forze Armate sono stati censiti 830 di mesotelioma, di cui 570 nella Marina Militare Italiana, fino al 2015, e questa situazione è stata ribadita dall’Avv. Ezio Bonanni, che è Presidente anche dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Inoltre l’Osservatorio Nazionale Amianto ha rilevato una poca attenzione, non solo alla sicurezza, e quindi all’applicazione dei principi di cui al D.L.vo 81/2008, e dell’art. 2087 c.c., ma anche una scarsa attenzione al riconoscimento dei diritti delle vittime.

Non solo i militari, ovvero il personale civile delle Forze Armate, e dei Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, e altri Corpi dello Stato. Infatti, c’è stata scarsa attenzione anche alla tutela delle famiglie, in particolare ai coniugi e agli orfani.

Assistenza e tutela legale per le vittime del dovere

Tutte le vittime, grazie alla partecipazione e alla collaborazione dell’avv. Ezio Bonanni, possono usufruire della assistenza legale gratuitacon la quale ottenere un parere legale scritto. 

In diverse occasioni, la Tv dell’ONA, diretta dal Dott. Massimo Maria Amorosini, giornalista e conduttore televisivo, ha affrontato il tema della tutela delle vittime. Tra gli intervistati da ONA TVanche il Colonnello Carlo Calcagni. Lui è vittima di contaminazione per i proiettili all’uranio impoverito, che hanno causato radiazioni ed esposizioni a nanoparticelle di metalli pesanti.

Calcagni è il simbolo della lotta delle Forze Armate e dell’ONA contro questo terribile male rappresentato dalla presenza di cancerogeni nelle armi da guerra, sulle navi, negli edifici, strutture e basi militari delle missioni estere. 

Ne sa qualcosa anche Lorenzo Motta, Sottufficiale della Marina, vittima dei vaccini, anche lui in trincea per la tutela delle vittime delle pratiche vaccinali nocive per la salute.

Lorenzo è il coordinatore del Dipartimento Tutela Vittime del Dovere dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Quindi ha dato vita a questo Osservatorio, anche per tutelare tutti gli altri commilitoni, e tutti coloro che sono vittime.

La loro battaglia è stata accolta, con estrema serietà e dedizione al fine di evitare di mietere ulteriori vittime, questa è la missione dell’Osservatorio Vittime del Dovere. 

Carlo Calcagni: il Colonnello eroe

Il Col. Carlo Calcagni, del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, che ha subito un danno biologico del 100%, ha dovuto lottare, e continua a lottare per vedersi riconosciuti i propri diritti.

I proiettili all’uranio impoverito, hanno causato contaminazione di radiazioni e nanoparticelle, e sono circa 400 i nostri militari deceduti per via del loro utilizzo e dell’assenza di protezione.

Carlo Calcagni, nonostante la contaminazione di metalli pesanti e di elementi radioattivi, è ancora lì a testimoniare per la verità dei fatti, sostenuto con forza dall’Avv. Ezio Bonanni, e dall’Osservatorio Nazionale Amianto.

Nasce quindi l’Osservatorio Vittime del dovere, che si prefigge di raccogliere tutti gli elementi probatori e di esplicare l’attività di interdizione delle condotte dannose e pericolose, per ora e per il futuro, e per il riconoscimento del diritto delle vittime.

Antonio Dal Cin: il leone delle Fiamme Gialle

Antonio Dal Cin, finanziere che recentemente ha ricevuto la lettera del Comando Generale della GdF che approva il suo impegno.

L’Appuntato Dal Cin è stato posto in congedo perché vittima di asbestosi polmonare da amianto.

Antonio ha ottenuto il riconoscimento della malattia, ma non il risarcimento, perché la burocrazia, come più volte denunciato da Calcagni, la fa da padrona. Contro questo stato di cose si batte Antonio, per la tutela dei diritti di tutte le vittime.

La Sig.ra Paola Maria Santospirito: anche le mogli debbono ottenere il riconoscimento

I coniugi, e in particolare le mogli dei nostri militari hanno pagato e stanno pagando un prezzo altissimo per l’utilizzo di amianto, uranio impoverito, etc., nelle unità navali della nostra Marina Militare.

Ne sa qualcosa la Sig.ra Paola Maria Santospirito, moglie di un Sottufficiale della Marina Militare Italiana.

Il marito, infatti, è stato in servizio imbarcato nella nave ammiraglia della flotta italiana, la Vittorio Veneto. Che emozioni vedere questa nave solcare i mari con le bandiere a le insegne da battaglia, nella tutela dell’integrità territoriale del nostro Stato.

Eppure, la Vittorio Veneto è diventata una bara. Ora giace ormeggiata a Taranto, piena di amianto, e gli Alti Comandi la tengono lì. È testimone di un massacro dei nostri marinai, vittime della pace.

La Sig.ra Santospirito, è sempre stata ed è amorevole nei confronti del marito, e lavava le tute e gli abiti da lavoro, in quanto il Sottufficiale svolgeva il ruolo tecnico. Mai poteva immaginare che questi abiti fossero radioattivi e contaminati da polveri e fibre di amianto.

Ora è sostenuta legalmente dall’ONA e dall’Avv. Ezio Bonanni, per la tutela dei suoi diritti, oltre che di quelli del marito.

Quindi vanno riconosciute anche le mogli, e quindi vi deve essere una tutela delle donne, oltre la ricorrenza dell’8 marzo, demagogica e apparente.

E non solo. Vanno tutelati anche gli orfani.

No alla discriminazione delle vittime del dovere

Le vittime del dovere sono state e sono vittime anche della discriminazione.

Infatti, coloro che subiscono un danno, non possono essere discriminati rispetto ad altri. Invece, se un nostro Carabiniere o Poliziotto subisce un attacco delinquenziale, si discrimina se la pallottola non proviene da un criminale organizzato. 

Infatti vi è una distinzione tra vittime del terrorismo evittime del dovere, e ciò è inammissibile, e quindi l’associazione Osservatorio vittime del dovere tutela anche dalla discriminazione e dai ritardi dello Stato. 

Si torna a chiedere che alle vittime del dovere siano riconosciuti gli stessi diritti delle vittime del terrorismo.

L’Associazione si batte anche contro la discriminazione nord-sud, come sa bene Massimiliano Alampi, coordinatore ONA di Reggio Calabria. L’amianto continua a mietere vittime anche negli ospedali.

Quindi il personale medico e paramedico, vittima dell’amianto, ha diritto al riconoscimento di vittima del dovere.

Ne sa qualcosa Elisabetta Sacchi, figlia di Pietro, morto di mesotelioma dopo aver lavorato come sanitario presso l’Ospedale di Pesaro.

Elisabetta sta facendo un lavoro meraviglioso nelle Marche, come responsabile ONA Pesaro. Quello delle scuole è un tema caldo, di cui si è occupata anche la Sig.ra Antonella Franchi. Lo stesso Ennio Pietrangeliha pianto il padre che ha svolto servizio in una scuola imbottita di amianto. Quello della strage di amianto nelle scuole, è un capitolo doloroso e scandaloso. Recentemente il Ministro Costa ha cercato di arginare questo problema, sulla spinta della Commissione Amianto, il cui lavoro è rimasto nel cassetto.

 

Vittime del dovere, tutelare anche gli orfani non a carico

I superstiti delle vittime del dovere sono, se orfani non a carico, privi di tutela, secondo l’Amministrazione. Così infatti il Ministero della Difesa, che, con riferimento agli orfani non a carico, rifiuta la liquidazione dei diritti.

Ne sa qualcosa la Sig.ra Renata Tiraferri Roffeni, orfana di Giovanni Tiraferri Roffeni, deceduto per mesotelioma, perché imbarcato nelle unità navali della Marina Militare.

L’Avv. Ezio Bonanni ha ottenuto la condanna dell’Amministrazione in primo e secondo grado, eppure, ancora non le sono stati riconosciuti i suoi diritti.

Questo è inammissibile. Ecco perché occorre lottare per la giustizia, e come dice Carlo Calcagni, il primo nemico delle vittime è proprio l’Amministrazione.

Aeronautica Militare: ali di amianto

La terribile fibra killer non ha risparmiato coloro che hanno svolto servizio nell’Aeronautica Militare. Così Nicola Panei, M.llo del servizio antincendio dell’Aeronautica Militare, che è vittima di asbestosi. Ora lotta tra la vita e la morte, perché l’asbestosi gli ha minato la funzionalità cardiaca.

Gli auguriamo di vincere anche questa battaglia.

Covid-19: le vittime soggetti fragili da vaccinare

Questa situazione si è riscontrata in tutti i settori. Le vittime sono anche tutte coloro che hanno subito dei danni alla salute, anche per via della recente epidemia CODIV 19.

Tra coloro che sono stati esposti ad amianto, perché imbarcati nelle unità navali della Marina Militare Italiana, piuttosto che in altri contesti, il COVID 19 ha picchiato duro. Il recente programma vaccinale non ha previsto tra i soggetti fragili coloro che sono stati imbarcati nelle unità navali della Marina Militare Italiana.

Eppure, si tratta di soggetti fragili, in quanto tali contemplati dallo stesso Legislatore, con l’art. 20 della legge n. 183 del 2010.

L’Osservatorio vittime del dovere e la sua missione

 Quindi è importante raccogliere il grido di dolore di tutte le vittime, e dunque, tutelarle.

Infatti, molte tra queste vittime sono venute a mancare, ovvero, hanno subito gravi conseguenze invalidanti per il fatto che l’amianto fu utilizzato in modo ubiquitario in tutte le installazioni militari e nelle unità navali della Marina Militare Italiana.

Le vittime, che siano militari o civili, debbono ottenere tutela. Tra le vittime vanno ricompresi anche coloro che sono sottoposti a discriminazione e a pratiche razzistiche.

Il razzismo non è un pericolo attuale nel nostro Paese, e tuttavia è necessario non abbassare la guardia. 

L’applicazione della legge del mare è un principio fondamentale che non può essere negato ai disgraziati che vengono catapultati nelle nostre coste, e per cui anche l’Europa deve dare dimostrazione di se.

Anche l’orientamento sessuale non può essere il presupposto di legittimazione della violenza, o forme di discriminazione.

La tutela delle vittime, in altre parole, va ben oltre il paradigma legale di vittima.

La tutela di tutte le vittime

Oltre al sistema di protezione sociale, va affermato anche quello di tutela giuridica, fondata sul diritto naturale. Il diritto delle genti, in base al quale, è dovuto un rispetto minimo della dignità della persona, anche fosse un immigrato.

Ma non ci riferiamo solo agli immigrati. 

I continui femminicidi, e anche la violenza sulle donne, che sono odiosi, vanno repressi con la prevenzione, con l’interdizione e con pene esemplari.

No sconti di pena e riti abbreviati, e scarcerazioni facili per coloro che stuprano e uccidono. 

Per questi motivi l’Osservatorio Vittime del doveresi batterà per rimuovere le storture normative e procedurali, che permettono ai delinquenti, stupratori, assassini, etc., di farla quasi sempre franca, e di uscire dal carcere in poco tempo.

Questo stato di cose è inammissibile e la politica deve superare il populismo e anche l’incompetenza, e affrontare e risolvere questo problema.

La scarcerazione di tanti criminali, come quelli mafiosi, non è garantismo, ma violazione dei doveri e dei principi della nostra Costituzione e della base stessa del nostro Ordinamento.

Non sta scritto da nessuna parte che i delinquenti, a maggior ragione anche assassini mafiosi, siano scarcerati con quella facilità che abbiamo dovuto deplorare nei mesi scorsi.

Necessaria la tutela delle vittime delle stragi, tra le quali quelle mafiose

Occorre fare piena luce dei mandanti occulti dell’omicidio dei Giudici Falcone e Borsellino. Intorno a tali stragi ci sono molte ombre, troppe ombre. Così per l’omicidio del Gen. Dalla Chiesa.

Questi i temi e l’ambito di azione dell’Osservatorio vittime del dovere.

Sportello on-line tutela vittime

Lo sportello on-line tutela vittime del doverepermette di ottenere la tutela di tutte le vittime. Per questi motivi, coloro che hanno subito dei danni, in particolare nel servizio nelle Forze Armate, hanno contribuito a questa nuova istituzione.

Così, con questo ruolo sussidiario, l’Osservatorio vittime del dovere intende collaborare con tutte le Istituzioni, al fine di contribuire alla lotta contro la criminalità organizzata e contro ogni forma di violenza.

C’è anche la violenza della burocrazia, come per il caso di Calogero Vicario. Il coordinatore di ONA Sicilia sono ormai 12 anni che guida l’associazione nell’Isola. I lavoratori siciliani sono stati esposti ad amianto e sono privi di tutela. Grazie all’impegno dell’On.le Pippo Gianni, la nostra battaglia va avanti per la tutela dei loro diritti.

Questa missione sarà svolta tra i giovani, contro ogni forma di bullismo e violenza di genere.

Questo impegno, e questa missione, sono stati riconosciuti come tali, anche dalla Regione Lazio. Tanto è vero che l’Associazione “Osservatorio Vittime del Dovere”, ha ottenuto l’iscrizione presso il Registro dell’Associazionismo della Regione Lazio.

Ezio Bonanni

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