Papa Francesco è in Indonesia, prima tappa del viaggio in Asia
Alle 6.19 ora di Roma, 11.19 ora locale, il volo dell’Ita Airways, partito il 2 settembre alle 17.32 dallo scalo romano di Fiumicino, è atterrato all’aeroporto Internazionale di Giacarta Soekarno-Hatta, prima tappa del viaggio in Asia e Oceania, il 45esimo viaggio apostolico internazionale e il più lungo del pontificato. Ad accogliere il Pontefice, ai piedi della scaletta anteriore, il ministro per gli Affari Religiosi e due bambini in abito tradizionale con in dono dei fiori. Dopo il saluto delle delegazioni e la Guardia d’Onore, il Papa si trasferisce alla Nunziatura Apostolica, dove incontrerà un gruppo di malati, di migranti e di rifugiati accompagnati dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Servizio dei gesuiti per i rifugiati. Accolto da un applauso, il Papa poco dopo il decollo, dell’aereo Ita Airways che lo ha condotto in Indonesia per il suo 45.mo viaggio apostolico, ha voluto compiere il consueto giro di saluti tra gli 80 giornalisti di tutto il mondo che lo accompagnano sul volo. Tra loro anche alcuni corrispondenti dei Paesi che il Pontefice visiterà nel lungo itinerario del 2-13 settembre: oltre a Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Leste, Singapore. Dopo il saluto all’equipaggio e ai membri del seguito, il Pontefice si è diretto nella parte finale dell’aereo e ha preso in mano il microfono. “Vi ringrazio di venire in questo viaggio. Grazie per la vostra compagnia, credo che è il viaggio più lungo che io ho fatto”, sono state le sue parole dinanzi a cronisti e cameraman che, nel momento in cui Francesco, camminando, è andato a salutarli uno ad uno ai loro posti, lo hanno ringraziato personalmente e gli hanno consegnato lettere e regali. Tra questi, il dono portato dalla Cina dalla giornalista Stefania Falasca che ha consegnato la riproduzione di una stele di Xian risalente all’anno 635, una antica intestazione dell’annuncio del Vangelo nel grande Paese asiatico da parte di un missionario. Aluoben il suo nome, come si legge nel testo, venuto dalla Persia per diffondere la buona notizia in terra cinese. “Da Qin”, recita un altro passaggio del testo sulla stele: espressione cinese per indicare la comunità della Chiesa siriaca stabilmente insediatasi in Cina in quel secolo. Il Papa ha preso il dono e lo ha stretto a sé, segno di quell’affetto per la Cina da sempre ribadito.
Gesti di commozione da parte di Francesco anche per altri due regali da parte di cronisti riguardanti la tragedia dei migranti. Uno è stato consegnato da Clément Melki, corrispondente dell’agenzia francese AFP, per quindici giorni inviato a seguire il lavoro della ong Mediterranea Saving Humans sulla nave Mar Jonio. Al Papa ha regalato una torcia, una di quelle che tanti profughi in mare aperto usano per trovare la via di casa o per farsi intercettare durante i naufragi. “Mi sta a cuore questo”, ha detto Francesco, da sempre attento al dramma delle migrazioni. La giornalista della emittente spagnola Radio Cope, Eva Fernández, nota per i suoi regali sempre originali al Papa durante i voli, si è fatta messaggera della famiglia di Mateo, ragazzino di 11 anni di un paesino vicino Toledo, Mocejon. Mateo è stato ucciso lo scorso 18 agosto durante una partita di calcio con i suoi amici. L’assassino sembrerebbe essere un giovane della stessa città con disturbi mentali. Tuttavia la vicenda ha alzato un enorme polverone nel Paese, dopo che alcuni rappresentanti politici hanno accusato dell’omicidio, dopo poche ore, alcuni migranti accolti in un vicino hotel di Mocejon. La famiglia della vittima ha sempre smentito questa versione ma ciò non è riuscito a frenare le polemiche sulle politiche di accoglienza. Al Papa, Eva Fernández ha regalato la divisa di calcio rossa del giovane col numero 11. Francesco ha ascoltato la storia, ha benedetto la maglia ed ha preso con sé, poggiandola sul petto, la lettera che la mamma di Mateo gli ha inviato.
Da lì ancora un applauso e un grazie ai cronisti che lo seguiranno nelle tappe fondamentali di questo lungo pellegrinaggio a cavallo tra Asia e Oceania per circa 33 mila km.
Red-tratto da Vatican news