Esteri

Party a Downing Street, per ora nessuna indagine della Polizia. Altri due feste prima di quella con Johnson

Almeno per ora, la Polizia londinese non farà alcuna indagine sullo scandalo “partygate”, che vede coinvolto il premier Boris Johnson, che ieri ha posto le sue scuse per aver preso parte ad una festa tenutasi a Downing Street il 20 maggio del 2020, mentre la popolazione inglese era in lockdown per la diffusione del Covid-19. In un tweet, Scotland Yard ha riferito che, prima di decidere se intraprendere un’indagine a livello penale, attenderà l’esito delle indagini governative. Ma non sarebbe solo questo party ad imbarazzare il Governo, visto che ce ne sarebbero stati altri due. Il personale di Downing Street è stato accusato anche di aver organizzato altre  due feste di addio al numero uno della Comunicazione, party che si sarebbero svolti nella residenza del primo ministro, alla vigilia del funerale del duca di Edimburgo. Lo riferisce il Telegraph, secondo cui ai party hanno preso parte circa 30 persone, che bevevano alcolici e ballavano al ritmo della musica fino alle prime ore del mattino. Le restrizioni all’epoca vietavano ancora riunioni al chiuso.
Downing street ha confermato che il 16 aprile 2021 l’ex direttore delle comunicazioni di Boris Johnson, James Slack, “ha tenuto un discorso di addio” per ringraziare i colleghi prima di assumere un nuovo ruolo come vicedirettore del quotidiano The Sun. Johnson non era a nessuna delle due riunioni perché stava trascorrendo il fine settimana nella sua tenuta di campagna.

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