Il Piano Trump per la Palestina riceve il disco verde da tutti i Paesi del mondo, tranne l’Iran, che attende le scelte di Hamas.
La Cina “accoglie con favore e sostiene tutti gli sforzi per allentare le tensioni tra Palestina e Israele”, ha dichiarato martedì un portavoce degli Esteri in merito al piano degli Stati Uniti per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. “Invitiamo tutte le parti interessate ad attuare rigorosamente le risoluzioni Onu pertinenti, a raggiungere immediatamente un cessate il fuoco completo a Gaza, a rilasciare tutte le persone detenute e ad alleviare la crisi umanitaria il prima possibile”, ha dichiarato Guo Jiakun in una conferenza stampa quotidiana. Ha ribadito il sostegno della Cina alla soluzione dei due Stati.
Disco verde anche dalla Germania. Il piano di Donald Trump per Gaza è “la chance migliore per mettere fine alla guerra dopo il 7 ottobre”. Si tratta di un “progresso significativo”, e adesso tocca ad Hamas “approvarlo e aprire la strada verso la pace”. È quello che ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in una dichiarazione a Berlino. Il ‘Kanzler’ ha ringraziato il presidente americano e i paesi arabi per il loro impegno, sottolineando che il governo tedesco ha accompagnato il processo. Poi la Francia: il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, esprime soddisfazione per un piano di pace per il Medio Oriente che ”si ispira esplicitamente alle idee che la Francia ha portato assieme ai suoi partner lunedì scorso alle Nazioni Unite”, quando la Francia e altri Paesi hanno ufficialmente proceduto al riconoscimento di uno Stato di Palestina. In un messaggio pubblicato su X, Barrot aggiunge che il piano negoziato da Donald Trump con Benyamin Netanyahu “apre finalmente la possibilità che le armi tacciano, che gli ostaggi vengano liberati, che l’aiuto umanitario entri massicciamente a Gaza e che un orizzonte politico si disegni per garantire la sicurezza di Israele e i diritti legittimi del popolo palestinese”. Anche i Paesi del Golfo dicono di sì. I sei paesi del Consiglio di Cooperazione (Ccg) hanno accolto con favore il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, sottolineando la necessita’ di “prendere sul serio” la sua attuazione in quanto “apre la strada” alla creazione di uno stato palestinese. Il Ccg, composto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman, ha ritenuto che la proposta del presidente degli Stati Uniti “potrebbe contribuire ad aprire la strada a un percorso reale e giusto che garantisca i diritti inalienabili del popolo palestinese”. Tra questi “diritti”, ha aggiunto, “il primo e piu’ importante e’ la creazione di uno stato (palestinese) indipendente entro i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale”. “Il Consiglio di Cooperazione del Golfo ritiene che qualsiasi sforzo internazionale volto a porre fine alla crisi e alla catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza meriti elogi, impegno e partecipazione”, ha dichiarato Jassim al-Budaiwi, segretario generale dell’Alleanza politica ed economica araba del Golfo. Ha sottolineato, tuttavia, che “il successo di qualsiasi iniziativa dipende dalla sua attuazione seria, in modo da garantire la protezione dei civili e creare le giuste condizioni per la stabilita’”. Al-Budaiwi ha affermato inoltre che l’alleanza araba del Golfo “accoglie con favore le misure proposte” dal presidente degli Stati Uniti e ha insistito sulla “disponibilita’ del Consiglio di Cooperazione del Golfo a cooperare con i suoi partner regionali e internazionali per sostenere tutti gli sforzi che contribuiscono a porre fine alla crisi a Gaza”. Ha inoltre ribadito la disponibilita’ del Consiglio di Cooperazione del Golfo, i cui membri sono tutti alleati degli Stati Uniti, a “sostenere gli sforzi per formulare una soluzione che preservi tutti i diritti del fraterno popolo palestinese, basata sulla soluzione dei due Stati, e che garantisca sicurezza e stabilita’ nella regione del Medio Oriente”. La dichiarazione del Consiglio di Cooperazione del Golfo arriva dopo che i ministri degli Esteri di sette paesi arabi e islamici hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui ringraziavano Trump per i suoi “sinceramente impegnati” e accoglievano con favore la sua proposta di “porre fine alla guerra, ricostruire Gaza” e “impedire lo sfollamento dei palestinesi”. Oltre a Indonesia, Giordania, Pakistan, Arabia Saudita e Turchia, anche Qatar ed Egitto, i due paesi che mediano tra Israele e Hamas insieme agli Stati Uniti, hanno firmato la dichiarazione, in cui hanno anche chiesto un “percorso verso una pace giusta basata sulla soluzione dei due Stati”.
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