La guerra di Putin

Putin celebra la riunificazione di quattro regioni e contemporaneamente firma un decreto per coscrizione autunnale, 130 mila i chiamati alle armi

 

 

La Tass riferisce che il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con i cittadini per il Giorno della riunificazione delle regioni del Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson con la Russia: “Cari cittadini russi, mi congratulo con voi per il Giorno della riunificazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson con la Russia. Un anno fa, il 30 settembre, ha avuto luogo un evento decisivo, veramente storico e fatidico: l’ammissione di quattro nuovi soggetti della Federazione alla Russia. Milioni di residenti delle regioni hanno fatto la loro scelta: stare con la loro patria”, ha detto.

 

 

Contemporaneamente il Presidente russo ha firmatoil decreto relativo alla coscrizione autunnale, che prevede la chiamata alle armi per 130 mila persone. Lo rende noto l’agenzia di stampa russa Tass.

Secondo quanto prevede il decreto, ci saranno due mesi di tempo “dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023 per effettuare la coscrizione al servizio militare di cittadini della Federazione Russa di età compresa tra 18 e 27 anni che non sono nelle riserve”, per un totale pari a 130 mila persone.

Nella coscrizione della scorsa primavera, la chiamata alle armi ha riguardato 147 mila persone, mentre per quella autunnale dello scorso anno, i coscritti sono stati 120 mila.

La Tass ha riportato che nel corso degli ultimi anni, in media, la coscrizione ha interessato all’incirca 130 mila persone. Ad agosto di quest’anno,inoltre, è stata adottata una legge che prevede di innalzare il limite massimo dell’età arruolabile dai 27 ai 30 anni. Questa modifica entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio del prossimo anno.

Stamani, il Vice capo del dipartimento di organizzazione emobilitazione dello Stato maggiore russo, Vladimir Tsimlyansky, ha chiarito che coloro che si arruoleranno durante quest’ultimo periodo di coscrizione, “non saranno schierati nella Repubblica popolare di Lugansk, nella Repubblica popolare di Donetsk, nella regione di Kherson o nella regione di Zaporizhzhia per svolgere compiti nell’operazione militare speciale”, come il Cremlino definisce l’invasione in atto contro l’Ucraina.

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