Politica

Quirinale, Confesercenti: “I ritardi nella scelta del Presidente potrebbero costarci lo 0,2% di Pil”. Appelli anche da Confartigianato e Confagricoltura

Le elezioni del Presidente della Repubblica arrivano in un momento estremamente delicato per la nostra economia: la quarta ondata ha minato il recupero, generando incertezza per imprese e famiglie, e l’instabilità politica potrebbe costarci 0,2 punti di Pil. A stimarlo è Confesercenti. A pesare sarebbe il rallentamento dell’attuazione del PNRR e del programma di riforme a esso collegato, che frenerebbe anche il percorso di risalita della propensione al consumo. Uno stop che, per fortuna, sembrerebbe essere ancora lontano. Ma che nell’eventualità metterebbe a rischio nel trimestre altri 2 miliardi di spesa potenziale, con una perdita di Pil pari allo 0,2% e minori investimenti da parte delle imprese per 1,1 miliardi. Per questo è cruciale che dalle elezioni per il Presidente della Repubblica arrivi un segnale rassicurante. Non è il momento delle divisioni, ma del senso di responsabilità: abbiamo bisogno di una personalità di prestigio, in Italia e all’estero, che infonda certezze e rilanci la fiducia di famiglie e imprese nella politica e nelle istituzioni. Appelli anche da altre associazioni datoriali: Dello stesso avviso è Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, secondo cui “Al Paese servono stabilità, continuità rispetto alle azioni in atto su Pnrr e attenzione anche all’economia internazionale, che presenta tensioni che ricadono sulle imprese”. Forte anche la voce del mondo dell’artigianato, che chiede “una guida salda del Paese, capace di realizzare compiutamente e velocemente gli obiettivi del Pnrr e di attuare le riforme necessarie a rilanciare lo sviluppo”, come dichiara Marco Granelli, presidente di Confartigianato.

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