Politica

Quirinale, Renzi: “Se il centrodestra fallisce, Draghi dal quinto scrutinio, ma se porta il nome giusto lo votiamo”

 

Il leader di Italia Viva già da per scontato il ritiro di Berlusconi. E suggerisce a Salvini e Meloni di provare a superare l’ostacolo con un nome, anche se di parte, ma di alto profilo. Avvisa anche che altrimenti ci sarà Draghi come soluzione di garanzia a chiusura del voto al Colle.  Ecco la dichiarazione di Matteo Renzi: “È chiaro che se il centrodestra fa un nome di alto profilo nell’interesse del Paese lo si vota, senza mettere bandierine. Ma è altrettanto chiaro che se il centrodestra punta su un nome e quel nome non passa a quel punto il centrodestra non esiste più. Non ci sono più Salvini e Meloni a dare le carte. E arriva Draghi al quinto scrutinio senza nessun accordo politico”, ha scritto Renzi su Tw. Ma renzi ha detto anche altro: “Se il centrodestra fa un nome nell’interesse del Paese è evidente che si vota, anche il Pd lo vota. Nessuno vuol piantare bandierine”. Così, a “L’Aria che Tira”, su La7, Matteo Renzi, leader di Italia Viva.  “Moratti e Casellati sono due nomi che il centrodestra potrebbe portare al tavolo, vediamo che farà”, ma “sanno che se portano un nome che non va bene non c’è più il centrodestra: devono avere un nome su cui siano sicuri di farcelo”, prosegue Renzi. “Letta chiede un patto di legislatura, è un po quello che chiedo io. Mettiamoci d’accordo per l’interesse del Paese, poi litigheremo nel 2023”, dice ancora il capo politico di Italia Viva. In merito a Conte, Renzi evidenzia: “La mia idea di centrosinistra è diversa da quella di Conte: sostiene di essere nel centrosinistra ma ha un omonimo, Giuseppe Conte, che ha firmato i dl sicurezza, si definiva populista e sovranista”. Silvio Berlusconi “non è della partita” per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, prima “c’era feeling”, “lui non ha mai votato il mio governo, io non l’ho mai votato ma non ho mai odiato Berlusconi”. Ora, quello stesso feeling “si è rotto sul Quirinale”, quando è stato eletto Sergio Mattarella. “Credo che fu anche mal consigliato: si affidò a D’Alema ma come spesso accade a chi fa accordi con D’Alema è stato fregato”. Sugli altri candidati aggiunge: “Casini? Buona idea, come Draghi e altri”. L’attuale premier “può giocare dappertutto” e la possibilità che venga eletto al Quirinale “ci sta”, però, per far sì che venga eletto “credo che aiuterebbe” se “parlasse con i partiti” per chiarire “lo schema di gioco” per comporre un nuovo governo. In merito ai tempi utili per concludere l’elezione, conclude Renzi, per il Capo dello Stato “ci sono 3-4 ipotesi. E’ complicata, ma giovedì o venerdì avremo il presidente della Repubblica. Bisogna parlare tutti con tutti, non è un inciucio”.

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