Esteri

Rafah torna nel mirino di Israele, volantini lanciati alla popolazione: “Lasciate l’area”. Nuovi combattimenti e vittime tra i civili

 

Mentre i negoziati per una tregua in Medio Oriente sono nuovamente finiti in un vicolo cieco, i combattimenti tra Israele e Hamas continuano. Sedici persone appartenenti a due famiglie sono state uccise in attacchi israeliani su Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, mentre tre membri dell’Idf hanno perso la vita, falciati da razzi lanciati proprio dalla città meridionale palestinese, al confine con l’Egitto. Nella notte, intanto, il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin ha parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant dei negoziati in corso sugli ostaggi, degli sforzi di assistenza umanitaria e della situazione a Rafah, dove Israele ha iniziato l’evacuazione dei civili, in vista di una possibile operazione contro Hamas. Gli sforzi per una tregua nella Striscia di Gaza si stanno scontrando con l’inflessibilità di entrambi gli schieramenti, un’impasse da cui i mediatori internazionali dovranno cercare di uscire già oggi, nel corso di un “incontro di emergenza” in Qatar. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che Israele non può “accettare” le richieste del movimento islamico, che chiede un cessate il fuoco definitivo nel territorio palestinese come prerequisito per qualsiasi accordo, in particolare sul rilascio degli ostaggi. Quanto a Rafah l’Idf sta lanciando nella parte est della città, nel sud della Striscia, volantini che invitano la popolazione civile a spostarsi temporaneamente verso le aree umanitarie allargate, in previsioni della possibile azione militare nella città più a sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. I volantini sono in arabo e saranno affiancati da Sms, chiamate telefoniche e annunci sui media, sempre in arabo.

Le organizzazioni umanitarie internazionali e palestinesi sono state informate dei dettagli dell’evacuazione, riferisce il quotidiano Haaretz. Israele ha annunciato nelle ultime ore che il valico di frontiera di Kerem Shalom rimarrà chiuso dopo che un razzo lanciato domenica da Gaza è caduto nelle vicinanze, uccidendo tre soldati. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che è prevista presto un’operazione a Rafah, tuttavia sembra che l’attività dell’esercito nella zona sia progettata per esercitare pressioni su Hamas nell’ambito dei negoziati per la liberazione degli ostaggi e non comporti una manovra per controllare la città, riferisce Haaretz. L’evacuazione di Rafah avviata questa mattina dall’esercito israeliano e’ una “operazione di portata limitata”: lo ha detto un portavoce di IDF in un briefing con la stampa. “Questa mattina… abbiamo iniziato un’operazione di portata limitata per evacuare temporaneamente i residenti nella parte orientale di Rafah”, ha precisato. “Si tratta di un’operazione di portata limitata.”

aggiornamento la crisi-mediorientale ore 10.22

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