di Giuliano Longo
Quattro anni dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e tre anni dopo aver abbandonato le sue strutture formali (mercato unico e unione doganale), l’economia britannica si sta allineando al gap della economia del Continente.
Mentre gli Stati Uniti continuano a crescere a ritmo sostenuto(un tasso annuo del 3,1% nell’ultimo trimestre del 2023), il Regno Unito è caduto in recessione, registrando una contrazione dello 0,3% negli ultimi tre mesi del 2023, dopo un calo dello 0,1%. il trimestre precedente).
L’economia statunitense gode di numerosi vantaggi, in gran parte ineguagliabili, come l’abbondanza di spazio, di risorse naturali (in particolare petrolio e gas che portano a costi energetici inferiori), elevata produttività e vaste riserve di capitale di rischio.
Naturalmente ci sono anche degli aspetti negativi, non ultime le grandi sacche di povertà estrema e cronica e il timore concreto che perdere il lavoro che significa anche perdere l’assicurazione sanitaria. Ma a livello macroeconomico è difficile criticare gli USA.
Semmai la magra consolazione è che il Regno Unito non è una eccezione in Europa, e sicuramente rappresenta un punto di non ritorno per un primo ministroche ha fatto della crescita dell’economia uno dei suoi cinque impegni chiave.
Nel dettaglio l’Eurozona: nel 2023, è cresciuta dello 0,1% nel primo trimestre, lo stesso nel secondo trimestre, si è contratta dello 0,1% nel terzo trimestre e si è stabilizzata nel quarto trimestre. Non sorprende che Francia e Germania siano rimaste sostanzialmente ferme. Più lontano, il Giappone ha fatto poco meglio.
Un modo più chiaro di vedere la situazione è studiare la crescita del PIL reale tra i paesi del G7 rispetto ai livelli pre-pandemia:Germania 0,1%, Regno Unito: 1%. Francia 1,8%, Giappone 2,8%. Italia: 3,6% e Canada: 4,5%, ma nello stesso periodo ’economia statunitense cresceva dell’8,2%.
La pessima situazione economica del Regno Unito è ancora peggiore se la si considera su base pro capite,perché il Paese ha registrato una crescita demografica significativa negli ultimi due anni. La migrazione nettaè stata di 745.000 nel 2022 e 672.000 a giugno 2023.
Ma nell’ultimo trimestre del 2023, il PIL pro capite è diminuito dello 0,6%, e di quasi lo 0,4% nel trimestre precedente e nella sostanza non è più cresciutodall’inizio del 2022.
Secondo il think tank britannico indipendente “Resolution Foundation”, il risultato è che il PIL pro capite è ora inferiore del 4,2% rispetto al suo percorso precedente, con una perdita di quasi 1.500 sterline anno per famiglia .
E qui subentra la posizione dei Laburistiormai quasi certi di vincere la prossima competizione elettorale, ma indipendentemente dal confronto politico la realtà è che l’economia del Regno Unito non sta facendo molto, e non lo fa da un bel po.Così per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, le famiglie britanniche sono destinate a finire con un parlamento più povero di quando lo avevano all’inizio, il che, per alcuni e per l’antipolitica più in generale, potrebbe essere una soddisfazione…..
- Se questa è la situazione non si comprende dove il Regno Unito troverà i fondi per potenziare il proprio esercito,ormai ridotto all’osso, e dare seguito ai propri proclami bellicosi contro Putin.