La guerra di Putin

Riaperti i rubinetti del gas dalla Russia. Tornano i flussi nel Nord Stream 1

Riaperti i rubinetti del gas in arrivo in Europa dalla Russia tramite il gasdotto Nord Stream 1. Questo grande condotto è stato riaperto, al termine del periodo di manutenzione durato 10 giorni. Lo ha confermato un portavoce di Nord Stream all’agenzia di stampa Afp. Il prezzo gas ha vviato le contrattazioni in calo: ad Amsterdam il prezzo è sceso a 149 euro al megawattora, con una flessione del 3,9%, portandosi ai livelli di inizio luglio. Le forniture di gas russo attraverso il Nord Stream 1 sono arrivate al livello del 40%, come prima che il gasdotto fosse chiuso per la manutenzione. Lo riferisce la Tass citando il consorzio Nord Stream AG. Il gasdotto ha riaperto come previsto alle 7 ora di Mosca (le 6 ora italiana). Secondo l’operatore ucraino per il trasporto del gas Ogtsu, continuano anche le forniture della Gazprom attraverso l’Ucraina, che oggi dovrebbero arrivare a 42,4 milioni di metri cubi. Va detto però che la Commissione Europea era già corsa ai ripari presentando un piano che prevede un taglio del 15% al consumo di gas da parte degli Stati membri entro il 31 marzo del 2023. La riduzione è volontaria ma, nel caso in cui l’Ue entri in una fase di “allerta”, diventa obbligatoria. Sarà la Commissione, su richiesta di almeno tre Paesi membri, a chiamare l’allerta generale, e sarà ancora Bruxelles a monitorare la riduzione della domanda di gas. Il pacchetto varato si compone di più capitoli e prevede anche un meccanismo di solidarietà da implementare al più presto attraverso accordi bilaterali tra i Paesi membri. Nel testo sono indicati i settori industriali che andrebbero tutelati e si chiede ai governi europei di mettere in campo campagne di sensibilizzazione per ridurre il riscaldamento e il raffreddamento nelle proprie case. Nessun obbligo è previsto per le famiglie, ma il piano invita i governi a rendere vincolante il risparmio su condizionatori e termostati in uffici e locali pubblici. Tra le raccomandazioni ne emerge una sulla quale le associazioni ambientaliste sono pronte a dare battaglia: quella di reintrodurre temporaneamente carbone e diesel nel mix energetico nazionale per sostituire il gas. Anche il price cap, pilastro della strategia italiana, viene citato, seppur in maniera generica. Va detto che il flusso verso l’Italia è aumentato considerevolmente, con una crescita rispetto al giorno precedente del 71,4%. A comunicare il cambiamento del flusso è l’Eni sul proprio sito. “Gazprom ha comunicato per la giornata la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi – afferma la società energetica italiana – Eni si riserva di comunicare eventuali aggiornamenti nel caso in cui vi fossero ulteriori variazioni significative nelle quantità in consegna comunicate da Gazprom”.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.59

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