Roma Capitale non dimentica e continua il suo percorso nella costruzione di una memoria collettiva. Dopo #Romaricorda, il palinsesto di eventi organizzati per celebrare l’80° anniversario del rastrellamento degli ebrei, e in attesa della Festa della Resistenza di Roma programmata dal 23 al 25 aprile, oggi in Campidoglio è stato presentato il libro Roma 1944 – Le Fosse Ardeatine e la Liberazione.
L’opera nasce dalla collaborazione tra il Comune e il quotidiano La Repubblica e dall’incontro dei colleghi giornalisti con i familiari delle vittime delle stragi nazifasciste, riuniti nell’associazione Anfim guidata da Francesco Albertelli. “Roma 1944” è un racconto a più voci, un saggio storico. È la cronaca di quei 72 giorni documentati nei filmati dell’Istituto Luce. Il cuore del libro, imperniato sui saggi degli storici dell’università La Sapienza, Umberto Gentiloni, Lidia Piccioni e Alessandro Portelli, sono i racconti degli ultimi testimoni viventi, i figli dei caduti alle Ardeatine, ricordi mai prima d’ora affiorati con tanta intensità.
Storie individuali che si intrecciano con la grande Storia. Una storia che, 80 anni dopo, parla a noi romani per ripercorrere il momento dell’eccidio e trasformarlo in memoria attiva.
“Roma 1944 è un libro utile e necessario per Roma e per il Paese – spiega il Sindaco Gualtieri – e ci consente di celebrare adeguatamente l’anniversario di un giorno che è insieme abisso e rinascita. Saggi inediti e uno sguardo interdisciplinare ci aiutano a capire e comprendere la densità storica di eventi che fecero di Roma l’epicentro del conflitto mondiale e segnarono un passaggio di fase, generando un desiderio di riscatto. Coltivare la memoria ci permette di trasformarla in azione: costruirla è importante per formare un patrimonio condiviso. Il libro che siamo felici di aver contribuito a realizzare e per il quale ringrazio l’ANFIM è un ulteriore tassello di coscienza civile per costruire anticorpi contro ogni rigurgito di intolleranza“.
“Il valore della memoria è alla base della nostra identità: – ha sottolineato il direttore de La Repubblica Maurizio Molinari – nei 335 nomi ricordati nel libro ci sono le identità di tutti noi, degli italiani e dei romani di allora; c’erano lavoratori, c’erano passanti, c’erano gli uomini di ieri, di oggi e quelli che verranno“.
Per concludere il direttore ha citato il racconto a sua firma, contenuto nella pubblicazione, dedicato a due persone che non si sono mai incontrate, diverse in tutto, Arrigo Paladini e Pacifico Di Consiglio, un tenente e un pugile. “Sono due volti di una città che scelse la rivolta – ha precisato – il punto che li tiene assieme e li fa sentire uniti è che non si sono mai arresi al male. Non avevano la sicurazza di come sarebbe finita, ma non si sono mai arresi perché avevano dentro di loro la consapevolezza profonda della differenza tra il bene e il male. Dobbiamo avere la consapevolezza di essere noi i testimoni del loro valore di opporsi al male in base ai principi di convivenza“.
“I nostri giovani sono una miniera per coltivare la memoria; – afferma Francesco Albertelli, avvocato, presidente nazionale dell’Associazione nazionale famiglie italiane martiri (Anfim) – come Associazione facciamo un lavoro con ragazze e ragazzi di tipo moderno: emozionale e coinvolgente. Facciamo visite alle Fosse Ardeatine, al Quartiere ebraico, con la collaborazione della Comunità, e al Museo della liberazione. Dopo le visite – con un familiare – discutiamo con i ragazzi insieme a esperti di storia e di filosofia. Li aiutiamo affinché abbiano gli strumenti emozionali e di conoscenza utili a rielaborare ciò che hanno visto e sentito“.
Il libro Roma 1944 – Le Fosse Ardeatine e la Liberazione sarà in omaggio con l’edizione romana de La Repubblica sabato 23 marzo.
Ad assistere alla presentazione della pubblicazione anche il Prefetto Lamberto Giannini. Tra gli interventi, quello dell’ex ministra Paola Severino che si è rivolta ai giovani sottolineando l’imporanza di mantenere viva la memoria.
