La guerra di Putin

  Russia, segnali di un’epurazione negli alti ranghi militari

di Giuliano Longo

Citando i media russi e in particolare il Moscow Times (abbastanza inaffidabile) il British Daily Mail ha pubblicato un rapporto su un cambiamento radicale nella leadership militare della Russia. Secondo il Daily il generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore delle forze armate  e il vice ministro della Difesa Yunus-bek Yevkurov sarebbero stati epurati. Gerasimov sarebbe stato sostituito dal colonnello generale Mikhail Teplinskiy, mentre anche il “generale Armageddon” (per meriti di crudeltà in Siria) , Sergey Surovikin, sarebbe scomparso. Nel frattempo, Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina e coordinatore dello Stato maggiore del Comandante in capo supremo, afferma che “le forze di difesa ucraine stanno adempiendo al compito numero uno: la massima distruzione di manodopera, equipaggiamento, depositi di carburante, veicoli militari, posti di comando, artiglieria e forze di difesa aerea dell’esercito russo”. Ma rapporti attendibili affermano che l’Ucraina ha fatto pochissimi progressi e sta perdendo più equipaggiamento e forza lavoro della Russia, mentre sembra che gli invasori  abbiano lanciato  operazioni offensive nel nord di Luhansk e stia ottenendo successo. La storia del Daily Mail e la curiosa dichiarazione di Danilov potrebbero essere parte dello sforzo per rafforzare il prestigio dell’Ucraina alla riunione della NATO di Vilniusche deciderà di blindare l’Ucraina con un accordo di sicurezza, salvo divenire membro effettivo  dopo “l’inevitabile vittoria”.Tornando alle epurazioni, non esistono certezze se non le affermazioni dalla  figlia del generale Surovikin,  Veronika Surovikina che al canale Baza Telegram  ha dichiarato “Non gli è successo niente, nessuno l’ha arrestato, ed è nel suo ufficio”, ma Baza Telegramè noto per i suoi contatti nei servizi di sicurezza russi e Veronica subito dopo l’esternazione è sparita.  Dovremo aspettare e vedere se c’è un’epurazione in Russia e chi sono le sue vittime. È abbastanza interessante notare che mentre la stampa è piena di notizie sui generali , non trapeli nulla sulla scomparsa di Prigozin.  L’unica notizia confermata  da Peskov portavoce del Presidente,  all’agenzia TASS è che il capo della Wagner avrebbe incontrato Putin il 29 giugno a ridosso del golpe e…sia uscito con le sue gambe dal Cremlino. Cosa si siano detti nemmeno Peskov lo sa, almeno così lui dice. Lukashenkosi tiene il ceco in bocca, apparentemente, e afferma che il “cotolettaro” (come veniva definito dalle elite moscovite) non era in Bielorussia, come concordato in precedenza, ma era tornato a San Pietroburgo e, forse, si era recato anche a Mosca. ​Ci sono state due segnalazioni dopo il grande raid nella villa di Prigozhin a San Pietroburgo. Il primo è che Prigozhin era tornato a casa sua per recuperare alcuni degli oggetti sequestrati, tra cui pistole, oro e denaro. Il secondo è un rapporto secondo il quale il Capo della Wagner avrebbe incontrato l’FSB (intelligence russa) a San Pietroburgo, dove avrebbe ricevuto il suo materiale sequestrato, o almeno una parte di esso. Se è evidente che le minacce di sfracelli da parte di Putin ai golpisti sono state solo “  fame di vento” (Cohèlet,Ecclesiaste)  entrambe le narrazioni suscitano dubbi. Come mai nessuno l’ha visto? Come ha potuto infilare tutta la roba sequestrata nella sua limousine? Forse Lukashenko alludeva al fatto che Prigozhin era stato riportato a San Pietroburgo piuttosto che andarci da solo? Resta il fatto che in Bielorussia sono stato sospesi i lavori per il campo che doveva venir destinato la Wagner e delle presenza dei “musicisti” in Bielorussia nemmeno l’ombra. La stampa ufficiale russa (RT, Sputnik News, Tass, Izvestia) continua a riferire sull’irruzione nella casa di Prigozhin dipingendolo in termini molto negativi. Secondo alcuni rapporti, la popolarità di Prigozhin è diminuita con il tentativo di golpe e ora sta precipitando  di più poiché viene ritratto come un traditore e un ladro, ma esistono anche pubblicazioni meno ufficiali, che tendono a valorizzare i meriti trascorsi del boiaro nei confronti della Russia.Ci sono poi grossi interrogativi su chi sia stato complice nel tentato putsch , anzi  molti  commentatori quasi giustificandolo,  affermano che quello di Prigozhin non fu un colpo di stato perché entrò a Rostov con una forza molto piccola, e solo una parte di quella forza proseguì verso Mosca, il che significa che non aveva alcuna possibilità di vincere uno scontro con l’esercito . Ma altrettanti commentatori gridano al tradimento e vogliono il suo scalpo perché è stato sparso sangue russo su zolle russe, con due aeromobili distrutti e un non mai dichiarato numero effettivo delle vittime, alla famiglie delle quali verrà destinato dal Governo un contributo. Serpeggia dunque il sospetto che dietro alla Wagner ci fossero ambienti militari, ma non negli alti ranghi che lui disprezzava e voleva mettere al muro. Il fatto che l’esercito russo si sia mosso molto lentamente e che l’FSB, le guardie presidenziali e le unità cecene si stessero preparando a difendere Mosca, suggerisce che al Cremlino c’era il vero timore Prigozin mirasse veramente ai vertici del Cremlino. A quel punto  i suoi potenziali alleati nell’esercito, vista la malparata, lo avrebbero mollato. Lo stesso Surovikin pubblicò un video dal suo iPhone intimando alle forze della Wagner di fermarsi e non combattere contro la Russia. Ma come la prima gallina che canta ha fatto l’uovo, stava cercando di proteggersi se il colpo di stato fosse fallito? L’appello era genuino o gli è stato estorto? È comunque importante che l’Ucraina e Washington alla riunione della NATO possano dire che la Russia è in crisi, che le forze russe si stanno logorando e che c’è una concreta possibilità di vittoria contro l’invasione.  Gran parte delle notizie, viste in questa luce, sono uno sforzo per modellare la riunione della NATO e ottenere un risultato favorevole, mentre  nei fatti ciò che viene consumato è la forza lavoro, le attrezzature dell’Ucraina e la sicurezza futura dell’Europa. Una epurazione negli alti ranghi militari è sicuramente in corso, più soft rispetto a quelle dei bolscevichi durante la rivoluzione e di Stalin prima, durante e dopo la “grande guerra patriottica”. Allora generali e colonnelli   venivano liquidati alla chetichella o con processi farsa, ma oggi (sembra incredibile in Occidente. vedi ore 12 del 9 luglio) ) c’è anche una opinione pubblica in Russia che non stravede per questa guerra, ma la accetta. E poi, come se non bastasse, c’è l’intelligence internazionale  controlla ogni stormir di foglia al Gorky Park, altrimenti non si comprenderebbe perché Washington abbia immediatamente declinato ogni responsabilità nel golpe, contrariamente a quanto dichiarato Zelensky che lo zampino ce l’aveva messo sicuramente con i sevizi segreti dello SBU.  A conferma che oltre alle inutili linee rosse di Putin, c’è una fascia grigia dove si intrecciano contatti fra americani e russi, magari con l’aiuto ancillare dell’I5 britannico, ma che sicuramente rimarranno segreti per decenni.

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