Esteri

Russia-Ucraina, la Nato: “Non si registrano segnali di distensione”. Di Maio in missione a Kiev e Mosca: “C’è spazio per una soluzione diplomatica”

“Fino a ora non abbiamo visto nessun segno di distensione e nessuna riduzione effettiva della presenza militare russa nei territori al confine con l’Ucraina”. Così il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa che precede il vertice dei ministri della Difesa dell’organizzazione fissata per mercoledì 16 marzo.

“I segni per la ricerca di una soluzione diplomatica da parte di Mosca infondono un cauto ottimismo, ma già nelle minacce viste in passato la Russia ha ritirato le truppe dal confine pur lasciando sul campo tutto l’equipaggiamento militare e mantendendo viva la possibilità di un’imminente minaccia”, ha continuato Stoltenberg nel reagire all’annuncio del Ministero della difesa russo sul ritiro parziale dei soldati ammassati al confine.

Il Segretario generale Nato ha sottolineato come le iniziative militari di Mosca nella regione nel corso delle ultime settimane siano senza precedenti. “Con questo numero di truppe e con questo volume di artiglieria pesante, missili e aerei di guerra, la Russia può invadere senza preavviso”, ha proseguito Stoltenberg giustificando la crescita della presenza militare transatlantica nell’area.

“Agiremo in base a come cambierà questa situazione e le nostre decisioni saranno basate su quello che farà la Russia,ma stiamo anche valutando se mantenere una presenza sul campo più nel lungo termine”, ha continuato Stoltenberg. Intanto prosegue la visita del nostro ministro degli Esteri, Di Maio, che prima è volato a Kiev e poi sarà a Mosca.

“In linea col tradizionale impegno, confermo che l’Italia parteciperà, laddove fosse necessario, a meccanismi di deterrenza elaborati con i nostri partner dell’Unione europea e della Nato“. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, al termine del colloquio a Kiev con il suo omologo Dmytro Kuleba.

“Ho espresso al presidente Zelensky la nostra vicinanza al governo e al popolo ucraino e il nostro fermo sostegno all’integrità territoriale e alla piena sovranità dell’Ucraina, incluse le sue scelte di politica internazionale” ha aggiunto il ministro. Di Maio quindi si è detto convinto che “l’unica via da percorrere è quella della soluzione diplomatica“, quella che “porta alla pace e alla stabilità”, per evitare “tensioni ed eventuali aggressioni. L’Italia, coi partner europei, concentra ogni sforzo su questa soluzione. In queste ore la diplomazia non deve fermarsi. È l’unica arma pacifica per evitare un conflitto”.  “Dopo i colloqui di Kiev, posso affermare che esiste uno spazio per una soluzione diplomatica ma, per essere tale, deve essere condivisa in un quadro più ampio di sicurezza europea. Per questo ne parlerò a Mosca col ministro degli Affari Esteri Sergei Lavrov, e continueremo a parlarne nei prossimi giorni anche coi partner europei a partire del consiglio Affari esteri di lunedì a Bruxelles”, ha sottolineato Di Maio. Per il ministro degli Esteri, “rimane essenziale che proseguano i contatti con la Federazione russa nell’abito del consiglio Nato-Russia e nel formato Normandia, e auspichiamo la convocazione al più presto del vertice dei Quattro”. Questo perché, ha incoraggiato il capo della Farnesina, “è necessario scongiurare una crisi dagli esiti imprevedibili che metterebbe a rischio pace e stabilità per il nostro continente”.

Nel punto stampa seguito al colloquio a Kiev con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, Di Maio ha anche precisato che “la nostra ambasciata a Kiev resta aperta e operativa. Stiamo valutando anche le richieste di sostegno giunte dal governo ucraino e le esamineremo con ogni attenzione nello spirito degli ottimi rapporti bilaterali”.

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