Garantire l’istruzione e il completamento del percorso scolastico ai bambini e ai ragazzi malati costretti anche a lunghi ricoveri. E’ questo il senso della Scuola in ospedale. Al Bambino Gesù di Roma, all’inaugurazione istituzionale dell’anno scolastico ha partecipato anche il ministro dell’istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha definito tale iniziativa – che va avanti ormai da quasi 50 anni – una “bellissima testimonianza di civiltà”. Il ministro ha ringraziato docenti e operatori sanitari perché, ha sostenuto, “portare la scuola in ospedale significa non interrompere la relazione con la cultura e con il mondo esterno”. Per la Scuola in ospedale, ha spiegato Valditara, “noi stanziamo ogni anno 2,7 milioni di euro ma vediamo, se è necessario, se riusciamo a reperire altre risorse”.
La scuola in Ospedale al Bambino Gesù, ha aggiunto il presidente Tiziano Onesti, “non è una scuola ordinaria: qui non troviamo aule tradizionali, ma un’esperienza di apprendimento che si adatta alle esigenze e alle condizioni dei nostri giovani studenti. Ogni anno, tra i 3.000 e i 4.000 ragazzi attraversano queste soglie non solo per imparare, ma per continuare a vivere la loro quotidianità, mantenere le relazioni, nutrire i loro sogni e costruire il proprio futuro. Cerchiamo di dare normalità ai bimbi che stanno passando un periodo delicato della loro vita. Manteniamo attivi i loro interessi stimolando alla conoscenza e alla curiosità per il mondo. Per i nostri ragazzi – ha proseguito – andare a scuola in ospedale significa tenere accesa la fiamma della speranza e della normalità in un periodo di grande incertezza. E’ qui che, insieme agli istituti scolastici partner, ci facciamo carico non solo dell’istruzione, ma anche del benessere emotivo e sociale dei nostri piccoli pazienti. Questo impegno congiunto è l’essenza stessa del servizio pubblico”. Presente all’evento anche Chiara Casoli, una ragazza di quasi 19 anni, che ha frequentato al Bambino Gesù diversi anni di scuola. “Sono una ragazza trapiantata – ha raccontato – ho seguito le lezioni dal 2009 al 2015, anche dalla camera sterile. La scuola mi ha permesso di riconnettermi con il mondo esterno e sentirmi meno sola” – ha sottolineato Chiara che oggi frequenta la facoltà di Chimica a La Sapienza di Roma. L’ospedale pediatrico della Santa Sede può essere considerato un vero istituto scolastico, viene sottolineato dalla struttura, grazie alla presenza di insegnanti di ogni ordine e grado. L’organico complessivo attuale è di 70 docenti della scuola pubblica attivi nelle sedi del Gianicolo, Palidoro, Santa Marinella e Passoscuro. Gli insegnanti provengono dall’istituto Comprensivo Virgilio di Roma, dal Liceo Classico Virgilio, dall’Istituto Comprensivo Fregene-Passoscuro, dall’Istituto Comprensivo Pietro Maffi e dal Liceo Statale Vittoria Colonna.
L’esperienza della Scuola in Ospedale è nata nella sede del Gianicolo quasi 50 anni fa, nell’anno scolastico 1975/76, con due insegnanti a disposizione di un piccolo gruppo di bambini della scuola primaria (elementare). Nel tempo si è affiancata l’attività didattica della Scuola secondaria di primo grado (media) e della Scuola secondaria di secondo grado (superiore), mentre venivano attivati percorsi didattici anche nelle sedi di Palidoro, Santa Marinella e, da quest’anno, Passoscuro. Nell’anno scolastico 2022-2023 gli alunni seguiti sono stati 4.017 (quasi 500 in più dell’anno precedente), di cui 13 hanno sostenuto gli esami di scuola secondaria di 1 grado (medie) e 5 quelli di maturità. La possibilità di continuare il percorso scolastico anche quando si è ricoverati è parte integrante della cura dei bambini: la presenza della Scuola in Ospedale rafforza e motiva la volontà di guarigione e consente a giovani pazienti di non aggiungere al disagio della malattia quello di un ritardo nella formazione culturale e della perdita di contatto con i coetanei. Nella Scuola in Ospedale non ci sono classi ma singoli alunni o piccoli gruppi distribuiti nelle stanze dei vari reparti, con docenti itineranti che cooperano con le altre figure. Le lezioni si svolgono con orario flessibile a partire dalle ore 8.30, adattandosi alle esigenze di cura e alle tipologie di ricoveri, degenze (brevi o lunghe) o Day Hospital. I docenti svolgono la loro attività prevalentemente al letto dei ragazzi oppure in spazi comuni dedicati. Vengono concordati con la scuola di appartenenza dei pazienti percorsi personalizzati e periodicamente vengono inviati alle stesse scuole dei report con gli argomenti svolti nelle varie discipline al fine, quando possibile, di realizzare il reinserimento nella classe di provenienza. Per i bambini e ragazzi lungo degenti viene attivata una programmazione individualizzata e si provvede alle normali procedure di valutazione, scrutini, esami, secondo la scadenza del calendario scolastico, utilizzando anche le modalità online. Le attività della Scuola in Ospedale sono coordinate dalla Direzione sanitaria attraverso i servizi di accoglienza.