Primo piano

Siccità: giù la produzione di cereali tra il 15 e il 20% 

La siccità sta già impattando sulle rese agricole nazionali. Per questa ragione, Confagricoltura ha chiesto al governo di assumere, di concerto con le Regioni, tutte le iniziative necessarie a mettere le aziende agricole nelle condizioni di assicurare almeno i livelli produttivi ordinari. La carenza di acqua destinata all’agricoltura è stato il primo punto all’ordine del giorno della riunione di della Giunta confederale della Confagricoltura che ha preso in esame l’attuale situazione degli ambiti territoriali e ha iniziato a elaborare una prima indicazione dei danni provocati dallo stress idrico, in corso ormai da mesi. Lo studio dell’impatto climatico sulle produzioni procederà domani con un incontro con tutte le strutture territoriali di Confagricoltura. Il primo calcolo attendibile è relativo ai cereali. Secondo le stime di Palazzo Della Valle, la siccità colpirà i raccolti di grano duro e tenero che registreranno una flessione calcolata tra il 15 e il 20%. Se la situazione meteorologica non cambierà e se non verranno messi in campo i provvedimenti necessari, gli effetti si estenderanno anche ad altre colture. Dall’ortofrutta al mais, fino alla produzione di uva e olive. Nessuna esclusa. Non dimentichiamo che il settore primario sta già affrontando un periodo molto complicato per l’eccezionale crescita dei costi di produzione dovuta all’invasione dell’Ucraina. Se il governo non si attiverà in tempi stretti, la perdita di produzione potrebbe avere impatti negativi anche sulla spesa alimentare degli italiani. Confagricoltura ha anche chiesto l’immediato stato di calamità. Il mondo agricolo si trova ad affrontare l’ennesima e prevedibile emergenza. Questa volta è dovuta alla siccità che minaccia le rese dei raccolti primaverili ed estivi, in particolare nel Nord Italia. La criticità della situazione in cui versa il settore primario a causa dello stress idrico è stata affrontata durante la diretta streaming di oggi tra la componente di Giunta di Confagricoltura, Giovanna Parmigiani, e i rappresentati territoriali della Confederazione. Per Confagricoltura è necessario che venga dichiarato lo stato di emergenza per la gestione della risorsa idrica e di calamità naturale per il settore agricolo. Altrettanto urgente è il rilascio per uso irriguo delle acque dai bacini idroelettrici anche se in questa annata, in cui si chiede di produrre di più, c’è anche rischio di carenza energetica. L’incremento del prelievo di acqua dovrà essere effettuato anche attraverso deroghe al deflusso minimo vitale dei fiumi prevedendo, per almeno 60 giorni, una riduzione del 70% degli attuali livelli. Confagricoltura, inoltre, chiede una proroga del credito in favore delle imprese agricole per affrontare i costi di irrigazione destinati a raddoppiare. Sul medio e lungo periodo, per Confagricoltura è fondamentale realizzare le infrastrutture irrigue previste dal PNRR e avviare una rimodulazione del Piano per recuperare ulteriori risorse da destinare all’emergenza. La crisi della siccità è non solo italiana, ma riguarda molti altri Paesi membri della Ue. A riguardo, in Spagna, il governo ha già deciso di intervenire a sostegno delle aziende agricole con un fondo da 400 milioni di euro.

aggiornamento siccità ore 16.09

Related posts

Ambiente: smart working, studio ENEA in quattro città dimostra la riduzione delle emissioni

Redazione Ore 12

Lucca, militari delle Fiamme Gialle e ispettori dell’Inps scoprono somministrazione fraudolenta di manodopera, sfruttamento del lavoro e truffa aggravata all’Inps

Redazione Ore 12

Legambiente: “Nel 2021 incendi su del 155%, dal 2008 in fumo un’area grande come l’Umbria”

Redazione Ore 12