Aperti in Siria, da questi mattina, i 12.000 seggi per le elezioni presidenziali. I risultati saranno comunicati entro le prossime 48 ore, ovvero tra domani e dopodomani. Pare essere scontata la vittoria dell’ attuale leader Bashar al – Assad, ma alcuni componenti del Palazzo di Vetro di New York evocano lo spettro dei brogli elettorali.
L’inviato speciale dell’Onu in Siria, Geir O. Pedersen, ha affermato, nel corso di una riunione virtuale del Consiglio di Sicurezza, che quanto sta accadendo “non fa parte del processo politico richiesto dalla risoluzione 2254″ varata dall’ organo decisionale dell’ importante organismo internazionale.
“Le Nazioni Unite non sono coinvolte in queste elezioni – ha proseguito – e non hanno nessun mandato per esserne coinvolte”. Immediata la replica di Damasco.
Le critiche dell’ Onu e dell’Occidente “valgono zero”, ha detto lo stesso Assad, respingendo così anche quelle di Usa, Francia, Germania, Regno Unito e Italia.