Economia e Lavoro

Sorpresa Pil, malgrado la congiuntura è in terreno più che positivo

 

Nel secondo trimestre del 2022 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia aumentato dell’1% rispetto al trimestre precedente e del 4,6% in termini tendenziali. Il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2021. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2022 è pari a 3,4%. Nel secondo trimestre dell’anno l’economia italiana – commenta l’Istat-   fa registrare una crescita dell’1% in termini congiunturali e del 4,6% in termini tendenziali. La fase espansiva del Pil prosegue pertanto per il sesto trimestre consecutivo, in accelerazione rispetto al primo trimestre dell’anno, quando la crescita era risultata lievemente positiva. La crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,4%. Come sempre, si rimarca la natura provvisoria di questa stima, che riflette dal lato della produzione un calo dell’agricoltura e una crescita sia nell’industria sia nei servizi. Un contributo positivo alla crescita è derivato dalla componente nazionale, mentre la componente estera netta ha generato un apporto negativo. Poi la Banca d’Italia:  “Il notevole incremento del Pil nel secondo trimestre si è verificato in un contesto di grande difficoltà per via della guerra in Ucraina, dell’impennata dei prezzi internazionali dell’energia e dei prodotti alimentari e del rialzo dei tassi di interesse a livello globale”. Lo sottolinea in una nota il ministero dell’Economia e delle finanze commentando la stima flash dell’Istat resa nota stamattina. L’Istituto di statistica indica che “dopo il rallentamento di inizio d’anno l’economia italiana ha messo a segno una crescita congiunturale del PIL pari all’1,0 per cento e un aumento del 4,6 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2021. La crescita annuale acquisita (ovvero l’evoluzione che si registrerebbe se il PIL restasse invariato nella seconda metà dell’anno) è pari al 3,4 per cento, superiore al 3,1 per cento previsto nel Def”, nota il Mef. “L’ulteriore rafforzamento dell’attività nel settore dei servizi è stato favorito dall’eliminazione della gran parte delle misure restrittive legate al Covid-19. L’industria ha beneficiato di un andamento nel complesso favorevole sia del commercio internazionale che della domanda interna, anche per gli investimenti”, ha chiosato il ministero.

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