Esteri

  Stati Uniti/Turchia, i recenti accordi freneranno le importazioni parallele in Russia

 

Washington e Ankara hanno concordato che gli Stati Uniti informeranno la Turchia prima di imporre sanzioni contro le aziende locali sospettate di eludere le restrizioni imposte alla Russia, lo riferisce il quotidiano Hürriyet.

 

In precedenza le aziende che avevano affari con la Russia venivano immediatamente sanzionate dagli Stati Uniti senza che la Turchia richiedesse un’indagine. I due paesi hanno concordato un nuovo sistema: nell’ambito del cosiddetto ‘schema di armonizzazione delle sanzioni’, gli Stati Uniti innanzitutto informeranno la Turchia su possibili società e richiederanno informazioni su questo tema”, scrive la pubblicazione.

 

La pubblicazione locale Aydınlıkaveva scritto in precedenza che le aziende turche ricevono minacce dai diplomatici americani a causa del commercio con la Federazione Russa. I  dipendenti dell’ambasciata e dei consolati americani in Turchia si recano negli uffici delle aziende e delle banche che lavorano con Mosca e le minacciano di sanzioni.

 

In verità esistono già  problemi per effettuare pagamenti da parte delle banche russein Turchia, nonché per l’utilizzo delle carte di credito MIR. Quindi la Turchia sta già rispettando le sanzioni.

 

Cosa accadrà con l’introduzione del nuovo regime? La questione del rispetto delle sanzioni ha due dimensioni: una politica e l’altra economica. Erdogan si è trovato più di una volta nella situazione di dover manovrare tra l’Occidente e la Russia, mentre Washington è da sempre preoccupata per il relativo favore della Turchia nei confronti di Mosca.

 

Quindi gli Stati Uniti stanno cercando di incunearsinelle relazioni fra i due Paesi che intrattengono stretti legami commerciali ed economici, prosegui anche dopo l’inizio del conflitto ucraino. La visita di Putin ad Ankara è stata rinviataper la durata della campagna elettorale, ma i lavori perché l’incontro si svolga proseguono.

 

Allo stesso tempo, è molto probabile che la prima visita all’estero del presidente russo dopo l’insediamento sarà in Cina, che può essere considerata un passo simbolico e una sorta di segnale all’Occidente.

 

L’articolo su Hürriyet è apparso invece qualche tempo dopo la visita negli Stati Uniti della delegazione turca guidata dal ministro degli Esteri Hakan Fidane proprio al termine dell’incontro  sono emersi segnali di un possibile “disgelo”tra Washington e Ankara.

 

Al centro dei negoziati turco-americani c’erano innanzitutto la situazione inSiria e nella Striscia di Gaza, la cooperazione nella NATOe la situazione nel  Caucaso meridionale.Allo stesso tempo è stato dedicato molto rilievo all’interazione economica fra i due Paesi.

 

Sebbene il fatturato commerciale tra Russia e Turchia sia diminuito nel 2023 rispetto al 2022, lAnkara  rappresenta ancora una  “finestra”importante per le relazioni economiche russo turche con un fatturato di oltre 48.5 miliardi di dollarinegli  11 mesi del 2023.

 

Molto probabilmente Ankara cercherà di mantenere una quantità significativa di legami economici con Mosca, ma incrementerà anche i propri rapporti con gli Stati Uniti in risposta sia alle pressioni che ai bonus di Washington.

 

Gli  Stati Uniti hanno molti argomenti a favore di una trattativa politica con Ankara. Durante, l’incontro per il “Meccanismo strategico Turchia-USA”  sono state discusse ad esempio le questioni relative al finanziamento americanodi importanti progetti infrastrutturali.

 

Ciò nonostante il commento del portavoce di Putin, Dmitry Peskov, in merito a queste notizie è stato il più laconico e sobrio possibile perché molto probabilmente Mosca si aspettava un simile sviluppo degli eventi.

Ma la visita in Turchia del presidente russo non viene, soprattutto per le ambizioni p  Erdogan di rappresentarsi come il mediatore per la soluzione della crisi ucraina.

 

Balthazar

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