A centosessantanove giorni dall’incidente e dalla strage del Mottarone sono iniziati i lavori per la rimozione della cabina sulla quale domenica 23 maggio 14 persone sono morte e un solo passeggero, un bambino di 5 anni, Eitan, è sopravvissuto. Sulle pendici della montagna incastonata tra i laghi Maggiore e Orta, nel nord del Piemonte, è arrivato un potente elicottero Erickson S64 dei Vigili del fuoco attrezzato per trasportare carichi eccezionali. Al velivolo sono stati agganciati i rottami della cabina, protetti in un speciale telo, per evitare che se ne possano perdere anche piccoli pezzi. Un carico da una tonnellata e mezza, compresa l’imbragatura da 200 chili realizzata nelle settimane scorse dai Vigili del fuoco per proteggere i resti metallici dalle intemperie. Sulle pendici della montagna incastonata tra i laghi Maggiore e Orta, nel nord del Piemonte, arriverà un Erickson S64 dei Vigili del fuoco attrezzato per trasportare carichi eccezionali. Al velivolo saranno agganciati i rottami della cabina, protetti in un speciale telo, per evitare che se ne possano perdere anche piccoli pezzi. Un carico da una tonnellata e mezza, compresa l’imbragatura da 200 chili realizzata nelle settimane scorse dai Vigili del fuoco per proteggere i resti metallici dalle intemperie. Finora è stato accertato che l’utilizzo dei cosiddetti ‘forchettoni’ ha impedito al freno di emergenza di entrare in funzione, non è ancora stata stabilita la causa della rottura del cavo. Dieci giorni fa il Tribunale del riesame ha accolto il ricorso della procura di Verbania e disposto i domiciliari anche per Enrico Perocchio e Luigi Nerini, arrestati pochi giorni dopo l’incidente della funivia e poi rimessi in libertà dal gip. Un provvedimento per il quale gli avvocati difensori ricorreranno in Cassazione. Il terzo tra i principali indagati, il caposervizio Gabriele Tadini, è sempre rimasto ai domiciliari. Nell’inchiesta gli indagati sono 14: dodici persone e due enti.