Esteri

Sudan. Epidemie e infezioni dilagano, occupato laboratorio con agenti patogeni ad alto potenziale

L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato allarme grave per la pericolosa occupazione del laboratorio di salute pubblica dove vi sarebbero conservati gli agenti patogeni isolati di malattie ad alto potenziale di contagio e di mortalitàcome il morbillo, la malaria, la poliomielite e il colera. Nel marzo 2023, il Ministero della Salute di Khartoum denunciava la crescente infezione di malaria nella capitale. Dalla fine del mese di febbraio, l’indicatore dei vettori di infezione era aumentato di oltre il 7%, con più di cinquemila nuovi casi su un milione di persone già infette da malaria.  Alla malaria si sono aggiunti  casi di febbre emorragica dengue che risulta mortale per almeno il 50% dei soggetti che la contraggono. Nel novembre 2022 il ministero della salute sudanese osservava una delle peggiori epidemie di dengue dell’ultimo decennio.  Malattie come la malaria, la dengue e la chikungunya trovano in Sudan il terreno fertile per la diffusione del contagio in breve tempo, mentre il Paese attraversa un’alternanza di periodi di desertificazione e siccità con inondazioni e alluvioni, oprovocando migliaia di sfollati  e conseguenze disastrose per le risorse alimentari degli abitanti,  un habitat perfetto per la proliferazione di ovuli di insetti che veicolano i virus ad alto tasso di contagio. Il laboratorio di salute pubblica di Khartoum è attualmente occupato da combattenti armati che non permettono l’ingresso del personale tecnico. Le continue interruzioni di corrente mettono a rischio la conservazione dei campioni di materiale.  Nel 2020, secondo l’agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo con sede a Khartoum,  le somministrazioni di vaccini per malattie come il morbillo erano drasticamente calate, lasciando oltre centomila bambini senza immunizzazione e con l’aumento della mortalità infantile. In Sudan 2 milioni i bambini soffrono di malnutrizione, e nel 50% dei casi sono affetti da forme di diarrea a casa delle degradanti condizioni igienico-sanitarie e  l’impossibilità di accedere ad acqua potabile, soprattutto nei campi sivraffallota di profughi in fuga dalla guerra.   Save the children ha segnalato che dall’inizio del conflitto sono stati colpiti 32 siti di vaccinazione, mentre   l’interruzione di corrente ha inficiato le scorte di vaccini, insulina e diversi antibiotici riposti in strutture a basse temperature. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Oms, definisce ormai deteriorate anche le scorte di sangue conservate in laboratorio mentre il conflitto fra le fazioni supera i quattromila feriti. Nel frattempo le  Nazioni Unite hanno annunciato la sospensione temporanea dei programmi per il controllo e la trasmissione di malattie.  L’interruzione degli aiuti umanitari  probabilmente acuirà le violenze tra le fazioni militari e contro i civili per il saccheggio dei beni a disposizione.Il sindacato dei medici sudanesi riporta lo stato di salute in guerra al 26 aprile 2023: evacuazione di 19 ospedali tra la capitale e le aree limitrofe; 59 ospedali su 82 non più operativi; 6 ambulanze colpite dai bombardamenti; 12 operatori e studenti di medicina uccisi; altri sono stati sequestrati o hanno visto il sequestro dei propri mezzi per impedire il trasporto di feriti anche gravi. Una situazione che potrebbe indurre alla fuga anche i valorosi operatori sanitari che restano sul campo anche a rischio della loro vita.

GiElle

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