Politica

Taxi e caro aerei, il Governo tenta di risolvere il problema

 

Taxi e caro aerei il Governo cerca una soluzione e lo farà nell’ultimo Consiglio dei ministri in programma, lunedì prossimo, prima della pausa estiva. A Palazzo Chigi e nelle sedi dei dicasteri interessati si sono svolti decine di incontri politici e tecnici, per trovare soluzioni ai due problemi. La bozza del dl Asset e investimenti prevede che i comuni capoluogo di Regione, le città metropolitane e i comuni sede di aeroporto internazionale “sono autorizzati a incrementare il numero delle licenze, in misura non superiore al 20 per cento delle licenze già rilasciate, tramite un concorso straordinario per il rilascio, a titolo oneroso, di nuove licenze”. Il concorso straordinario prevede l’obbligo di usare veicoli non inquinanti e il concorso è aperto anche a chi è già titolare di una licenza o ha svolto il ruolo di sostituto alla guida. Previsto anche il rilascio di licenze taxi temporanee per fronteggiare uno straordinario incremento della domanda legato a grandi eventi o ai flussi turistici. Queste ultime saranno prorogabili sino a un massimo di 24 mesi saranno rilasciate dai Comuni in via sperimentale (a titolo gratuito od oneroso) esclusivamente in favore dei soggetti già titolari di licenze, che possono poi affidarle a terzi. Un atto necessario per una carenza effettiva: Secondo i dati Istat nel 2021 erano in circolazione 22.723 taxi nei comuni capoluogo di provincia, con una variazione di appena 30 vetture in più rispetto alla rilevazione analoga del 2016. I dati dell’Autorità di Regolamentazione dei trasporti censiscono attorno alle 7.900 licenze attive a Roma, 4.855 a Milano, quasi 2.400 a Napoli, 1.500 a Torino, poco più di 700 ciascuna a Firenze e Bologna, circa 320 a Palermo.  Stretto giro di vite sulla fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aeree. Nella bozza si precisa che la pratica è vietata quando ricorrano “congiuntamente” le seguenti condizioni: è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole; avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale; conduce ad un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media del volo. Anche l’uso di algoritmi per determinare i prezzi viene soggetto a una rigida limitazione. Nella bozza si legge infatti che è considerato “pratica commerciale scorretta l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico per l’utente”.

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