Esteri

Tecnologie vincenti, l’Ue cancella il nucleare

 

di Edoardo Trento

La questione energetica è una delle più importanti e dibattute della nostra epoca. L’Europa, impegnata a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, si è posta l’obiettivo di eliminare progressivamente l’energia nucleare. Il 2022 ha visto una forte crescita nell’adozione di tecnologie pulite, a cui l’Unione Europea ha concesso finanziamenti e incentivi. L’energia nucleare, invece, sembra destinata a rimanere nel passato. Secondo dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), nel 2022 l’Europa ha raggiunto un nuovo record di produzione di energia rinnovabile, pari al 45% del totale della produzione elettrica del continente. Allo stesso tempo, la quota di energia nucleare prodotta in Europa si è ridotta del 5%, attestandosi al 23% del totale. Si tratta di una diminuzione significativa rispetto alla situazione di qualche decennio fa, quando l’energia nucleare rappresentava una delle principali fonti di energia in Europa. L’Unione Europea, in linea con gli obiettivi del Green Deal, ha deciso di incentivare la transizione verso tecnologie pulite e sostenibili, come l’energia solare, eolica e idroelettrica, con finanziamenti e agevolazioni fiscali. Nel frattempo, il nucleare sembra destinato a una progressiva uscita dal mix energetico del continente, anche in considerazione delle problematiche legate alla sicurezza e allo smaltimento delle scorie nucleari.  Secondo le ultime notizie provenienti dall’Unione Europea, l’energia nucleare non sembra più essere considerata una tecnologia vincente, ma piuttosto una tecnologia ormai superata. Il 27 febbraio 2023, il Consiglio dell’UE ha approvato un piano per la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e a basse emissioni di carbonio. Tra le misure previste, vi è la graduale eliminazione dell’energia nucleare, in favore di fonti energetiche rinnovabili e tecnologie a basso impatto ambientale. L’obiettivo è raggiungere l’autosufficienza energetica entro il 2050, e la progressiva eliminazione del nucleare è considerata una tappa fondamentale del percorso verso la sostenibilità ambientale. Secondo il piano dell’UE, l’energia nucleare dovrebbe rappresentare solo una quota marginale della produzione energetica entro il 2035 e dovrebbe essere completamente eliminata entro il 2050. Tuttavia, è importante sottolineare che l’abbandono dell’energia nucleare non significa necessariamente una diminuzione della sicurezza e dell’affidabilità del sistema energetico europeo: le tecnologie pulite e sostenibili, come dimostrato dalla crescita record del 2022, sono sempre più competitive e affidabili. Ma quali sono le ragioni che hanno portato l’UE a prendere questa decisione? In primo luogo, l’energia nucleare rappresenta un rischio significativo per la salute e la sicurezza pubblica, come dimostrato dall’incidente di Chernobyl nel 1986 e dalla crisi di Fukushima nel 2011. Inoltre, l’estrazione e la gestione del combustibile nucleare sono operazioni altamente impattanti per l’ambiente, come dimostrano i casi di inquinamento delle acque e del suolo nei siti di estrazione mineraria. Al contrario, l’UE punta a promuovere l’uso di tecnologie energetiche rinnovabili, come l’eolico, il solare e l’idroelettrico, che rappresentano una soluzione più sostenibile e a basso impatto ambientale. Inoltre, l’UE sostiene lo sviluppo di tecnologie innovative come l’idrogeno verde, che utilizza l’energia rinnovabile per produrre idrogeno utilizzabile come combustibile. La decisione dell’UE di cancellare l’energia nucleare ha suscitato alcune critiche da parte di chi teme un aumento dei prezzi dell’energia e una minore stabilità della fornitura energetica. Tuttavia, l’UE ha previsto un piano di transizione graduale e mirato, che dovrebbe limitare gli effetti negativi sulla stabilità e sui prezzi dell’energia. nbIn conclusione, l’UE ha deciso di cancellare gradualmente l’energia nucleare in favore di tecnologie energetiche più sostenibili e a basso impatto ambientale, in linea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Sebbene la decisione possa comportare alcuni effetti collaterali, l’UE ha previsto un piano di transizione mirato e graduale, che dovrebbe limitare gli effetti negativi sulla stabilità e sui prezzi dell’energia con l’intenzione di raggiungere una maggiore sostenibilità ambientale e di garantire un futuro energetico affidabile e sicuro per le generazioni future.

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