Cronaca

Tentata strage al Centro Commerciale di Assago,  raptus di follia omicida

 

All’indomani dell’aggressione al centro commerciale di via Milanofiori ad Assago, che è costata la vita a un commesso del Carrefour, arrivano le prime parole del 46enne che si è impadronito del coltello esposto nel supermercato ferendo le prime persone in cui si è imbattuto. L’uomo, inizialmente in stato confusionale, è stato condotto dai Carabinieri di Corsico nella caserma del comando provinciale di Milano, in via della Moscova. Si trova attualmente piantonato all’ospedale San Paolo, nel reparto di psichiatria. Il suo nome è Andrea Tombolini e, come già era emerso nelle prime ore dopo i fatti di Assago, da un anno era in cura per una forma acuta di depressione e da tempo soffre di disturbi psichici. Dopo il fermo, a lungo non è parso in grado di esprimere con chiarezzai propri pensieri. Quindi, nella notte, ha parlato con Paolo Storari, pubblico ministero di Milano che lo ha sottoposto a interrogatorio. E a lui, secondo gli inquirenti, ha confessato: “Credevo di stare male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene. E ho provato invidia per loro”. Intanto proseguono le indagini per ricostruire quanto successo nel centro commerciale Tra i feriti c’è anche il calciatore del Monza Pablo Marí: non è in pericolo di vita, ma dovrà essere operato. Il 46enne, che avrebbe gravi problemi psichici, è accusato di omicidio e tentato omicidio plurimo. A disarmarlo, in quegli attimi concitati, è stato l’ex calciatore dell’Inter Massimo Tarantino. Il 46enne ha accoltellato a morte una persona e ne ha ferite almeno altre 5, tra cui 4 in modo grave. La persona che ha perso la vita si chiamava Luis Fernando Ruggieri, era un boliviano e aveva circa 30 anni. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era un dipendente della catena Carrefour e sarebbe stato uno dei primi a essere colpiti dall’aggressore: è deceduto durante la corsa in ambulanza per raggiungere l’ospedale. Tra le persone ferite, 4 sono state trasportate in codice rosso in ospedale. Tra di loro c’è anche il calciatore spagnolo del Monza Pablo Marì. Il giocatore, che non è in pericolo di vita, ha trascorso la notte all’ospedale Niguarda, dove è stato ricoverato dopo l’aggressione e dove oggi sarà operato. È stato colpito alla schiena mentre faceva la spesa con la moglie e il figlio. “Lui aveva il bambino nel carrello, la moglie di fianco e non si è accorto di nulla, mi ha detto di aver sentito come un fortissimo crampo alla schiena, che era il coltello di questa persona qui”, ha raccontato Adriano Galliani, ad del Monza, dopo aver sentito Pablo Marì. “Purtroppo poi ha visto questo delinquente che ha accoltellato alla gola una persona, ha visto tutto quello che è successo, qualcosa – ha aggiunto Galliani – di sconvolgente”. Galliani ha poi fatto visita al calciatore, insieme all’allenatore Palladino, e ha aggiunto: “Ha ferite alla schiena e alla bocca, forse ha avuto una colluttazione, chi lo sa, per fortuna ha lesionato solo i muscoli, non è in pericolo ma è qualcosa che ha sconvolto tutti, la squadra voleva venire qui ma ovviamente non è possibile”. Tutto è iniziato quando l’uomo di 46 anni ha afferrato un coltello dall’espositore all’interno del supermercato Carrefour e ha iniziato a colpire persone a caso. I carabinieri del comando provinciale di Milano stanno lavorando per ricostruire la dinamica, ma per ora escludono che possa esserci una matrice terroristica alla base del gesto. Più probabile che l’uomo abbia colpito in preda a una crisi psichica esplosa all’improvviso. A fermarlo e disarmarlo è stato Massimo Tarantino, ex calciatore dell’Inter e ora dirigente sportivo. “Urlava, urlava e basta”, ha raccontato. L’assalitore è stato poi portato negli uffici del comando provinciale di Milano in via della Moscova: avrebbe continuato a dire frasi prive di senso, in linea con un evidente stato confusionale. Nella notte è stato interrogato dal pm Paolo Storari, che coordina le indagini dei carabinieri. È accusato di omicidio e tentato omicidio plurimo. Incensurato, era in cura da un anno per una grave crisi depressiva. Da quanto è emerso, lo scorso 18 ottobre era stato medicato in ospedale per ferite al volto che si era auto inferto prendendosi a pugni da solo.

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