di Andrea Maldi
“Nessuno entra più negli Stati Uniti” cosi dice Trump nella sua prima legge del secondo mandato. Trasformerà Guantanamo, carcere di massima sicurezza a Cuba, in un centro di detenzione per immigrati clandestini e richiedenti asilo senza documenti.
l’ordine esecutivo firmato da the Donald, Il Laken Riley act, nome dato da una studentessa americana uccisa da un venezuelano clandestino ricercato per furto, prevede prima la reclusione poi l’espulsione di tutti gli extracomunitari sprovvisti di documenti, inclusi i richiedenti asilo (stranieri che hanno fatto richiesta di protezione internazionale e sono in attesa di risposta definitiva), che hanno compiuto reati minori, come il consumo di droghe illegali, viaggiare senza biglietto, il danneggiamento o il furto. Il Tycoon ha inoltre dichiarato la realizzazione a Guantanamo di un ampio centro da circa 30.000 posti per l’arresto degli immigrati in condizione di irregolarità: “Abbiamo raggiunto un livello record di contenimento dell’immigrazione negli Stati Uniti, nessuno tenta di entrare… rinchiuderemo i peggiori criminali che minacciano l’America” ha affermato Trump.
Intanto il giudice distrettuale Loren L. AliKhan blocca temporaneamente il congelamento dei fondi federali dell’amministrazione Trump, ma la portavoce Karoline Leavitt ha smentito affermando che il “congelamento è ancora in atto” e il neopresidente tranquillizza tutti gli americani che il provvedimento non toccherà pensioni e sanità (social security e medicaid). Il commander in chief ha anche ribadito la fine dello smart working e ammonito tutti gli impiegati pubblici che se non si ripresenteranno in ufficio da giovedì 6 febbraio saranno esonerati.
Secondo fonti la White House sarebbe pronta a remunerare tutti i lavoratori dipendenti del Governo fino al 30 settembre, a patto che presentino le dimissioni entro il 3 febbraio. Secondo le stime della Casa Bianca l’offerta dovrebbe essere accettata da circa il 10 per cento dei lavoratori.
